La sesta vittoria stagionale, quinta al tie-break, è quella che rende tangibile l’obiettivo salvezza. Dal freddo polare di fine anno – otto lunghezze dal quart’ultimo posto – ai meno due attuali è tutta un’altra cosa, pur rimanendo lungo il conto delle occasioni perse. Ultima, l’inezia che ha impedito di chiudere al quarto set la partita con la Wayel di uno stratosferico Gromadowski. Ma l’autorità con cui La Nef ha poi condotto il parziale decisivo mette in primo piano il carattere di una squadra ritrovata, che in sei gare del girone di ritorno ha praticamente eguagliato il bottino ottenuto nell’intero girone di andata tornando a tutti gli effetti in corsa nel momento in cui il calendario scodella gli scontri diretti: domenica a Città di Castello, una settimana dopo in casa con Cavriago. «Al di là della classifica, conta il fatto che stiamo crescendo di partita in partita – commenta compiaciuto coach Gianluca Graziosi -; gare tirate come quella con Bologna, un mese fa l’avremmo perse. E’ evidente che abbiamo scontato, ed in certi frangenti come il convulso finale di quarto set continuiamo a farlo, l’inesperienza alla categoria di tutti, allenatore compreso. Ma ora ci siamo, l’atteggiamento e la consapevolezza stanno cambiando: è dura, ma possiamo dire la nostra». Il successo con Bologna è per altro arrivato a compimento di una settimana non facile, con Pirri e Komel fiaccati dall’influenza, tanto che lo sloveno è stato utilizzato con il contagocce ma quando è entrato in campo ha lasciato il segno: 8 punti su 11 attacchi complessivi, un muro decisivo su Gromadowski nel terzo set. Ma le statistiche portano anche alla ribalta il 59% di superMoretti (33 punti) e le responsabilità assunte dalla diagonale Paterniani – Belcecchi (nel sestetto, se ci fosse stato Komel sarebbe partito il primo, tornato in gran forma ), con “Pippo” stratosferico in ricezione, lucido in fase offensiva (mai così tanti punti) e audace in battuta, dove ha sbagliato tanto (otto servizi) ma ha anche realizzato 4 aces procurando i break nei momenti più delicati. Una prova di squadra, visto che capitan Pirri ha saputo tenere “calde” le mani di tutti gli attaccanti, un segnale importante nella fase in cui si decidono le sorti del campionato.