La bagarre per evitare il terz’ultimo posto (quello che condanna alla retrocessione) è totale: ma nella “volata” decisiva che è tornata imprevedibilmente a coinvolgere ben quattro squadre, come noto La Nef non c’è. La matematica retrocessione ha inevitabilmente frenato gli ardori agonistici: contro una Nava Gioia del Colle proiettata verso i play-off la differenza di condizione e di stati d’animo si è vista tutta. «Per quanto buoni siano i propositi, non è facile tenere alti gli stimoli, in particolare durante la settimana – spiega il centrale Giorgio Formentini, che ha vissuto la gara da titolare -; il confronto con una squadra attrezzata come quella pugliese sarebbe stato duro in una situazione normale, a maggior ragione quando gli obiettivi sono così distanti». La Nef ci ha provato, ma certo la “spinta” non era quella delle partite che contano ed è sintomatico che Mr Graziosi l’abbia cercata in tutti gli effettivi ruotando in ogni set uomini e formazione. «Tecnicamente non siamo riusciti a dare continuità al servizio, mentre Gioia ha fatto faticare spesso la nostra ricezione – spiega Formentini – mettendo palla in mano ad un regista esperto come De Giorgi la cui impostazione è di difficile lettura a muro». Ciò che La Nef deve ritrovare è proprio l’incisività dalla linea dei nove metri, da dove si decideranno probabilmente anche le sorti del prossimo match con la Samgas Crema. «All’andata – ricorda Formentini – Cazzaniga ci ha messo in crisi, ma quello di domenica sarà il nostro commiato dal pubblico amico, cui vogliamo regalare almeno la soddisfazione di un’ultima vittoria».