Intervista a Stefano Mengozzi Centrale della Marcegaglia Ravenna.
Quando hai iniziato a giocare a Pallavolo e perché hai scelto questo sport?
Ho iniziato a 14 anni. La mia mamma ha tanto insistito che ho voluto provare. Dovrò ringraziarLa?
Hai giocato a Ferrara, Milano e poi sei andato all’estero, è difficile giocare lontano da casa? Sono esperienze che consigli ad un giovane giocatore?
L’attività giovanile l’ho svolta tutta a Ravenna, poi mi è stato chiesto di andare lontano. All’inizio ma non è stato facile, poi mi sono accorto che più trascorreva il tempo, più mi sentivo forte dentro, più maturo e responsabile. E’ un’ esperienza che consiglio perché consente di allargare i tuoi orizzonti e di vedere le cose in modo diverso senza che qualcuno ti aiuti a decidere. Una crescita personale che poi si riversa sul campo.
Quest’anno sei tornato, è stata una scelta di vita o pensi sia una tappa di una brillantissima carriera sportiva?
Con Sirri e con Taba abbiamo giocato insieme per diversi anni, direi da sempre, e ritornare con loro a giocare in una squadra di Ravenna è stato una molla importante e uno dei motivi fondamentali della mia scelta. Ora vorrei rimanere per tanto tempo a Ravenna e magari “salire” ancora …con la mia città !
Quali sono i tuoi punti di forza e quali invece i punti deboli? C’è un giocatore a cui ti ispiri?
Ritengo che la mia qualità migliore sia quella di riuscire a mantenere alta la concentrazione anche nei momenti più caldi della partita. Il mio punto debole non lo rivelo a nessuno perché cerco di limitarlo con gli allenamenti durante la settimana. Il giocatore a cui mi assomigliare, inutile dirlo, è il mito “Gardo”!
Cosa fai nel tempo libero? Cinema, Tv, o altro? Hobby?
Cinema, libri, tv! Per rilassarmi curo il mio acquario con alcuni simpatici pesciolini! E poi un pò di shopping.
Come ti prepari per la partita? Hai qualche segreto?
Si, sono un pò scaramantico. Nello spogliatoio, prima di andare in campo faccio qualche gesto particolare, ma il tutto resta lì. Porto sempre con me un asinello che mi ha regalato la mamma.
Senza la pallavolo cosa avresti fatto? Come immagini il Tuo futuro professionale? Hai un sogno nel cassetto?
Chissa, forse l’idraulico, il tecnico ambientale? Troppo presto per pensare al domani ma è un problema che ogni tanto mi pongo. Per ora il mio nel cassetto è quello di continuare a vestire la maglia della Marcegaglia per lunghi anni e magari un giorno esserne anche il capitano.
Risulti ancora single o nel frattempo hai modificato il tuo status sentimentale? La donna ideale per un pallavolista?
Si, sono attualmente single. Il mio ideale di donna è una ragazza semplice, solare, dolce, che condivida come me idee e progetti. Non è chiedere molto, ma per noi sportivi è importante avere vicino qualcuno che sia sulla tua stessa lunghezza d’onda perché la nostra vita è molto diversa da quella di un ragazzo normale.
Ad inizio campionato, in tempi non sospetti, affermavi che ci saremmo tolte diverse soddisfazioni ed effettivamente sta andando così. Da dove ti venivano queste certezze? Come è il clima nello spogliatoio?
La società, l’allenatore, ci dicevano continuamente ad inizio stagione di non porci limiti, di andare in campo con la convinzione di ben figurare e soprattutto di impegnarci per far divertire il nostro pubblico. A questo, aggiungevo, che dovevamo divertirci anche noi. Noi abbiamo iniziato con questa ricetta e per ora posso dire che ha funzionato molto bene.
Qual è il Tuo ultimo pensiero prima di entrare in campo?
Sai, non ci ho mai pensato. Per il prossimo incontro cercherò di memorizzarlo … poi te lo dirò!
La qualità che più apprezzi in un compagno di squadra e in un avversario?
In un compagno di squadra la comunicazione in campo, in un avversario la lealtà. Vi ricordate l’episodio avvenuto sotto rete nella partita con il Mantova: pessimo esempio di lealtà!
L´occasione mancata della Tua vita?
Non saprei al momento. Per ora spero di non averne mancata una.
Match point: la palla scotta, pesa o scivola?
La palla è viva, come un coniglietto, va’ da tutte le parti, concentrazione, l’acchiappiamo e la facciamo cadere nel campo avversario!
Un complimento inaspettato?
Marco Venturi, ha sempre belle parole per me, mi danno tanta forza!
Il libro da tenere sul comodino?
Sicuramente il Piccolo Principe, da leggere e rileggere in vari periodi della tua vita.