All’indomani della riconferma di Mario Scappaticcio nei ranghi della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, il capitano si apre alle prime dichiarazioni.
Cosa vuole dire per te aver firmato un biennale?
Significa essere parte integrante di un progetto importante. Significa sentire addosso tutto l’affetto, la determinazione, i desideri di una città, di una società, della dirigenza, dello staff tecnico e non ultimo della famiglia Giannetti con a capo Gino e Ivan. Significa vivere con la consapevolezza di dare tutto per questa città e queste persone che prima di essere presidenti, dirigenti, tecnici, sponsor, tifosi, sono uomini. Persone con le quali è possibile confrontarsi, dialogare nel rispetto dei ruoli per un fine comune di crescita, non solo sportiva ma anche e soprattutto sociale, di un territorio che sono sicuro darà ancora tanto a questo sport. Insomma sensazioni e desideri che a parole è difficile descrivere…se non quello di morire dalla voglia di ricominciare.

Quali sono i tuoi personali obiettivo in previsione delle due prossime stagioni a Sora?
Sicuramente gli obiettivi personali sono importanti, ma molto più lo è fare in modo che i tuoi obiettivi non restino tali: tuoi e basta. Quindi, riuscire a condividere insieme a tutto lo staff tecnico e ai miei compagni di squadra un obiettivo comune, dovrà essere e rappresenterà il valore aggiunto del nostro compiere. Sarà la molla che ci spingerà a dare quel qualcosa in più nel giocare ogni singolo pallone di ogni singolo allenamento. Solo così potremmo dire alla fine di avere lottato per un obiettivo. Riuscirci poi è sempre questione di dettagli. Dettagli che solo il creare una mentalità propositiva potrà rendere visibili e individuabili. Non dimentichiamo poi che si gioca contro altre squadre del nostro livello che come te vogliono vincere. Quindi creare i presupposti è il nostro primo impegno.

Quali sono le motivazioni che ti spingono ancora a impegnarti nella pallavolo di alto livelli dopo tanti anni di carriera?
Se le sapessi trasformare in parole te le elencherei tutte. Ma è purtroppo e per fortuna una sensazione indescrivibile. Vivo alla giornata dividendomi tra palestra e famiglia che è in realtà ciò che è cambiato, ovviamente in positivo, nella mia vita. Perché ti assicuro che la voglia di palleggiare è rimasta immutata da sempre. Anzi, con il passare degli anni ti accorgi e metabolizzi ancora di più il tuo passato. Io ho capito di essere una persona fortunata perché faccio sport e riesco a interpretarlo e a svolgerlo ad alti livelli. È grazie alla pallavolo che sono riuscito a superare i momenti bui che tutti voi conoscete e voglio sperare che sia da esempio alle nuove generazioni e che possa esortarle e invogliarle a fare sport. Perché la motivazione più importante è la voglia di migliorarsi, di combattere contro i propri limiti per superarsi e superarli.

Carla De Caris – Ufficio Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora