No alla smodata esultanza in casa Canadiens, solo un grande sospiro di sollievo unito ad un carico di moderata fiducia in vista del playout con Bassano per la permanenza in A2. Superato Castellana Grotte in dirittura d’arrivo (15-13 al tie-break), è passata la grande paura che ha accompagnato per mesi il Top Team, dalla quinta giornata d’andata mai più su della penultima posizione di classifica. A conferma che le somme si tirano soltanto sotto la linea del traguardo e di conseguenza i processi sono rimandati, semmai, a dopo i playout, la Canadiens ha saputo trarsi d’impaccio palesando una netta crescita di rendimento nel girone discendente, dopo quanto (di poco) ottenuto nella prima metà del campionato. Non va dimenticato che destinando un occhio di riguardo al bilancio del club, pagando forse lo scotto di una stagione 2008-09 economicamente dispendiosa, Fattori ed i suoi soci hanno allestito una squadra di scarsissima esperienza di categoria, se non nelle bande (capitan Barbareschi e Benito), nel libero Tognazzoni che però fino a un anno fa ricopriva un altro ruolo e in un rincalzo di lusso qual è Andrea Frosini, che da grande professionista ha accettato la panchina anche quando avrebbe meritato maggiori chance. Se era l’atmosfera della serie A2 a difettare ai vari Miraglia, Rossi, Leonardi, Antonov, Sbrolla, Jacobsen e Botto (solo gli ultimi tre già precedentemente svezzati alla cadetteria), non erano certo le qualità tecniche a penalizzare il gruppo affidato a Michele Totire. Altro esordiente, se si esclude la breve parentesi quale primo tecnico di Taranto due stagioni fa. Qualche errore in campo l’ha commesso anche lui (non sbaglia solo chi non fa), soprattutto ad inizio stagione ma il grande merito del coach pugliese è quello di aver protetto la squadra dalle critiche della società quando la situazione pareva disperata, talvolta gravandosi di responsabilità pertinenti agli atleti, che nel frattempo venivano incoraggiati a credere ancora nella conquista della salvezza. Come a non eccedere mai nei proclami una volta compreso che la rimonta era possibile. Un segnale di grande maturità da parte di un allenatore appena 33enne e mediamente più giovane di parecchi atleti di Castellana Grotte, la squadra che ha dominato la stagione regolare e contro la quale il sestetto mantovano ha coronato positivamente la propria rincorsa al playout. A proposito, l’ultimo turno disputatosi sabato ha confermato che non esistevano risultati scritti in partenza (vero Isernia e Massa Versilia?) e al Castellana Grotte, in vista dei playoff, è tornato forse più utile un test agonistico di cinque set, seppur perduto, che un eventuale successo in tre comodi set.

Gian Paolo Grossi
Ufficio Stampa Canadiens Top Team Volley Mantova