Subiela ha lasciato la M. Roma Volley. Col sorriso sulle labbra e con la voglia di ringraziare la dirigenza, Giani e i compagni di squadra, che gli sono stati vicini e lo hanno aiutato nel momento difficile del dopo intervento chirurgico. Grazie al lavoro svolto in palestra ed ultimamente in allenamento, il centrale spagnolo è tornato abile a tutti gli effetti, al punto che potrà immediatamente essere a disposizione della sua nuova società, la Cai Teruel, e rimettersi in gioco per tornare in Nazionale, con la quale qualche anno fa aveva vinto il Campionato d’Europa.
Proprio questa doppia opportunità lo ha convinto ad accettare le sollecitazioni di Oscar Novillo, il tecnico di Teruel, che conosce Subiela e che è intenzionato ad utilizzarlo già a fine settimana nella Superliga, in cui la formazione valenciana è seconda in classifica, dietro ad Almeria e davanti al 7 Islas. “Sarei rimasto volentieri a Roma, una città meravigliosa che mi ha stregato _ ha spiegato l’atleta _ ma avrei perso un’intera stagione, perché, pur avendo recuperato in pieno la condizione fisica e atletica, non avrei potuto giocare a causa della norma che mi vede considerato giocatore straniero e quindi uno in più rispetto ai tre che possono andare in campo. Ne ho parlato con Giani, che mi aveva fortemente voluto alla M. Roma, ma dopo che la società aveva acquistato Yosifov, per sostituirmi dopo l’intervento, il tecnico è stato corretto, chiaro ed estremamente realista, suggerendomi di accettare l’offerta spagnola per non perdere ulteriore spazio. Mi dispiace per non aver potuto dare il mio contributo, per non aver potuto restituire con la riconoscenza l’interessamento manifestato in estate dalla M. Roma nei miei confronti. Quando sono stato ceduto dal Santa Croce ero convinto che non mi sarei dovuto operare, invece il ginocchio destro non ha risposto alle sollecitazione, per cui è stato necessario intervenire. La riabilitazione effettuata a Roma è stata importantissima. Proprio per questo motivo voglio ringraziare il club che non mi ha mai abbandonato e che, anzi, mi ha messo a disposizione uno staff sanitario di primissimo livello. Mi piacerebbe tornare, un giorno, e magari con la Nazionale spagnola essere nella Capitale per la finale dei campionati del mondo. Perché no contro l’Italia”.