Dopo cinque bocconi amari, l’urlo di vittoria del Sora echeggia nel Palasport frusinate, varca il declivio del dubbio e plana su rinnovate certezze. La Globo è viva, disputerà i play-off e d’ora in poi vorrà essere la mina vagante di un torneo che non vuol saperne di emettere il suo verdetto sulla vincitrice, con Padova e Ravenna al braccio di ferro finale.
Alberto Gatto non è tipo da facili entusiasmi, ma nemmeno soggetto a depressioni inopportune. Alle potenzialità della sua squadra ha sempre creduto e il 3-0 rifilato al Gela è una carezza per le sue convinzioni: «Non ho mai avuto dubbi, ma la matematica certezza dei play-off è comunque gradita, perchè ci sgrava dal peso di un periodo davvero difficile, nel corso del quale abbiamo avuto difficoltà di vario genere che evidentemente non siamo stati molto bravi a gestire, visto che abbiamo messo in fila 5 sconfitte. La risposta della squadra è stata convincente, contro un avversario che come noi doveva in qualche modo gestire un’emergenza. Stavolta siamo stati più bravi o più fortunati, chissà, però abbiamo valicato l’ostacolo con assoluta sicurezza».
Per il futuro la soluzione di Libraro in posto 2 è da considersi definitiva, o tornerete a giocare con tre attaccanti di banda con eguali responsabilità offensive?
«La settimana appena iniziata sarà molto importante per Anderson Giacomini, che dovrà darci delle risposte sul momento di forma. Con lui al 70, 80%, possiamo pensare di sfidare ogni avversaria con possibilità concrete di giocare alla pari, diversamente dovremo cercare altre soluzioni.
Scuderi è stato bravo in ricezione e in difesa, ma questo lo sapevamo, è evidente che in attacco non può essere paragonato al rendimento di un Libraro… C’è anche De Rosas, che sta facendo grandissimi progressi e che a livello offensivo è davvero un giocatore interessante, ma in questa gara con Gela avevamo un solo obiettivo: vincere! Ho scelto perciò la soluzione più equilibrata e più affidabile».
E adesso nelle tre gare che mancano, cosa andrete a giocarvi?
«Cercheremo di arpionare un settimo posto che potrebbe consentirci di saltare il pre-turno. Non sarà semplice, ma ci proveremo».
E in vista dello sprint finale, ascoltiamo l’autorevole parere di capitan Mario Scappaticcio: prospettive e considerazioni…
«Lavoriamo in palestra a ranghi praticamente completi da meno di due settimane. Prima ci è successo di tutto. Non vuole e non deve essere un alibi, ma sfido qualunque squadra a gestire l’emergenza con 4 o 5 giocatori infortunati. Ci sono club che si attrezzano anche per questa evenienza, con un roster di giocatori perfettamente intercambiabili, ma sono eccezioni alla regola. Contro il Gela la squadra ha fatto molto bene, ognuno ha dato il suo contributo, come è giusto che sia nel volley, che è uno sport di squadra e come tale vive di equilibri che tutti contribuiscono a formare. L’individualità può esserci e può fare la differenza, ma da sola non basta, c’è necessità che ognuno si assuma la propria fetta di responsabilità. Noi abbiamo dimostrato di essere gruppo anche in un momento particolarmente delicato della stagione. E’ facile essere uniti e andare d’accordo quando si vince sempre, ma l’atleta e l’uomo si misurano nei momenti di difficoltà, quando è decisamente meno agevole mantenere la tranquillità.
Lo scorso anno siamo arrivati quinti in regular season eppure al ritorno c’era un lieve senso di delusione per un rendimento meno brillante rispetto al girone d’andata.
Stagioni come questa, con infortuni e vicissitudini a ripetizione, fanno capire quanto sia bello e purtroppo eccezionale avere un’annata agonistica senza intoppi. Credo che stavolta la squadra meriti un elogio in blocco, ma non va taciuta la grande prova di Libraro, chiamato a giocare in un ruolo non suo e bravissimo a disimpegnarsi».
Dulcis in fundo, eccolo, il “Pocho”, l’opposto d’occasione che ha distrutto il Gela e le sue speranze di vittoria.
«Calma, ho dato solo il mio contributo, in un ruolo che è stato mio in gioventù. Va dato merito ad Alberto Gatto di aver capito dagli allenamenti della settimana che questa poteva essere la soluzione ottimale per il nostro momento un po’ particolare. Cosa accadrà in futuro non devo deciderlo io, ma è chiaro che io sono pronto a giocare in qualsiasi ruolo, anche centrale, anche palleggiatore… Non prendetemi alla lettera però, magari palleggiatore no…
Senza l’assillo della ricezione ho dato un buon contributo in attacco e devo dire che sono contento della mia prova e di quella di tutti i miei compagni. Va detto grazie alla società che ci è stata molto vicina in questo momento di difficoltà e non ci ha fatto pesare i nostri insuccessi precedenti e le loro conseguenze sulla classifica. In altri club sarebbero stati intentati processi, qui a Sora niente di tutto questo. L’ambiente è rimasto tranquillo e fiducioso e i risultati si sono visti. E adesso speriamo di migliorare ancora nelle tre gare che ci dividono dall’inizio dei play-off».

Roberto Mercaldo