Dopo due stagioni in Serie B1, lo scorso anno proprio contro i Leoni hai giocato due splendide partite, la dirigenza di Segrate ti ha chiesto di rientrare in questo ambizioso progetto. Cosa ti ha convinto ha decidere di indossare la maglia gialloblu?

Dopo una bella stagione in B1 avevo la voglia di fare una nuova esperienza e mettermi alla prova in un campionato di livello superiore avendo così la possibilità di crescere sia tecnicamente che fisicamente, durante l’estate è arrivata la proposta di Segrate che mi offriva queste possibilità e la decisione di affrontare quest’ avventura è stata semplice.

Contro Loreto hai sostituito Bruno Temponi e sei stato protagonista di una vittoria che ha convinto tutti. Come vivi l’attesa di entrare in campo e mantieni la concentrazione necessaria?

Quella con Loreto è stata una bella vittoria. L’ingresso in campo dalla panchina non è mai semplice, soprattutto dopo molto tempo che non si gioca, bisogna mantenersi concentrati sullo svolgimento della partita ed essere sempre pronti, sia fisicamente che mentalmente, a dare il proprio contributo in caso di bisogno. Non c’è una vera e propria tecnica per prepararsi e può capitare quando meno te lo aspetti. Ieri è capitato per l’ infortunio a Bruno, grazie ai compagni sono riuscito ad entrare subito in partita sciogliendo la tensione e potendo dare il mio contributo; quando la squadra gira bene come nell’ultimo periodo risulta tutto più semplice e alla fine ne è uscita una buona prestazione.

Mancano due partite alla fine di questo emozionante campionato. Qual è il tuo bilancio per quanto riguarda il percorso di Volley Segrate 1978?

Sicuramente abbiamo avuto un’ inizio in salita dovuto ad un calendario non semplice che ci ha messo subito di fronte tre delle prima quattro squadre in classifica e al fatto che la squadra era quasi del tutto nuova e a volte ci vuole qualche tempo perché gli ingranaggi vadano al loro posto e il meccanismo si oli, se ci aggiungiamo poi anche qualche infortunio sono venute a mancarci alcune sicurezze. Siamo però riusciti ad uscire da un periodo difficile e il campionato è stato in continuo crescendo, condito da qualche momento di difficoltà che ci può essere in un campionato così lungo ma, direi, comunque ben superato. Cercheremo di fare il massimo nelle ultime due partite. I playoff sono sempre difficili da decifrare, può succedere di tutto e vedremo dove saremo capaci di arrivare.

Lo schiacciatore è un ruolo delicato perché bisogna avere ottime qualità sia in attacco che in difesa e ricezione. Quali consigli daresti ad un ragazzo che vuole giocare in questo ruolo?

Essendo impegnati in più fondamentali bisogna essere consapevoli dei propri punti di forza e di debolezza cercando di dare il proprio contributo alla squadra in quello che si è più bravi e a compensare in ciò in cui si è più carenti ricordandosi che ci sono sempre i compagni a darti una mano. Senza dimenticare ore e ore di allenamento per affinarsi…

Un pregio e un difetto di Alberto Bellini?

La domanda più difficile. Come pregio direi la serietà e la dedizione negli impegni che prendo, come difetto direi l’ istintività che a volte mi porta a fare cose di cui poi un po’ mi pento (sorride, n.d.r.)