DI EMANUELE ZANINI

A volte, le sfide hanno un sapore diverso ma non meno forte, rispetto alla conquista di uno Scudetto o di una Champions League, ma lasciano il gusto di aver compiuto comunque un’impresa in ambito sportivo. Per questo, mi sono sentito in dovere di manifestare la mia soddisfazione attraverso queste righe, e nel contempo di ringraziare quanti hanno contribuito al raggiungimento di questi importanti traguardi.
Nell’ultima partita del girone di ritorno, con la vittoria su Latina (dodicesimo successo in regular season) è arrivato il terzo, grande traguardo di questa indimenticabile stagione dell’Umbria Volley: l’accesso ai Play-off scudetto, che si aggiunge alla qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia e alla permanenza in A1. Ognuno di questi risultati ha un grandissimo valore per una squadra allestita la scorsa estate tra mille difficoltà, dopo un campionato travagliato e contestualmente al trasferimento dell’attività da Perugia a San Giustino. In piena collaborazione e sintonia con il D.S. Andrea Sartoretti abbiamo pazientemente costruito una rosa che rispondesse in primo luogo alle esigenze di risanamento economico manifestate dalla Società, ed in secondo luogo potesse risultare competitiva in un campionato che, nonostante tutto, rimane l’NBA del volley mondiale. Un campionato difficilissimo ed equilibrato: basti pensare che una squadra come Piacenza, Campione d’Italia solo due stagioni orsono, quest’anno si è salvata solo all’ultima giornata…. Non è stato affatto facile, dopo la diaspora degli atleti dell’anno precedente ed alcune “resistenze” di atleti da noi contattati. L’idea era chiara (un mix di giovani e di giocatori più esperti ma potenzialmente con grandi motivazioni), la realizzazione non è stata agevole, l’esito tutto da scoprire. In effetti, a scorrere i nomi della rosa dell’Rpa non poteva sfuggire ad un osservatore attento un dato: ben 5 giocatori (Schwarz, Steuerwald, Dias, Finazzi, Zhukouski) non avevano mai disputato un campionato di A1, e diversi altri in particolare Cester, Giovi, Nikic e Van Den Dries) dovevano dimostrare di valere un palcoscenico così prestigioso da titolari. Ricordo perfettamente che il primo giorno di raduno, in un Hotel di Città di Castello, dissi al gruppo che il nostro fondamentale obiettivo era di mantenere la categoria, e che per farlo avremmo dovuto lavorare con grande sacrificio, continuità ed umiltà. Avere 20 punti al termine del girone di andata ci ha dato il primo, grande risultato, una volta ipotecata la permanenza in A1, vale a dire la qualificazione tra le prime 8 di Coppa Italia (ed è stato comunque straordinario, per una realtà come la nostra, mantenere l’ottavo posto anche al termine della regular season). La salvezza è stata raggiunta matematicamente a tre giornate dal termine, anche se in realtà si è trattato solo di attesa matematica, visto che la squadra ha mantenuto costantemente una posizione più che tranquilla.
Adesso, possiamo goderci questi traguardi, frutto di tante componenti, di tanti fattori e del paziente lavoro di tante persone. Vorrei citare in primis Andrea Sartoretti, alla sua prima stagione da dirigente dopo una fantastica carriera da giocatore ed una breve esperienza da allenatore: mi sembra assai riduttivo affermare che è passato “dietro la scrivania”, perché in realtà è stato un insostituibile interlocutore nonostante gli innumerevoli impegni ai quali quotidianamente doveva far fronte. Ammetto di essere rimasto ammirato dal grande lavoro svolto da Andrea, non solo come trait d’union fra la Società e la squadra, ma anche a livello logistico, organizzativo e nei rapporti con le istituzioni.
Un allenatore ha bisogno poi di un valido supporto da parte dello staff. Un ringraziamento particolare va a Marco Fenoglio, nella duplice veste di secondo allenatore e di preparatore atletico. Sono diversi anni che abbiamo la fortuna di collaborare, sia nel club che con la Nazionale slovacca, e quest’anno ho avuto l’ennesima conferma delle sue qualità, apprezzate anche dagli atleti che nella grande maggioranza dei casi hanno visto incrementare sensibilmente le loro prestazioni atletiche.
Preziosa e puntuale è stata poi la collaborazione dello scoutman Daniele Panfili e dell’assistente tecnico Michele Menghi.
Desidero poi menzionare la grande professionalità e la continua disponibilità dello staff medico, guidato dal Dott. Michele Cacioni, con il quale hanno collaborato i medici Gianluca Neri, Matteo Orfei e la dottoressa Valentina Cenciarini ed il fisioterapista Enrico Zangarelli.
Non può mancare una parola per la Società, che ci ha permesso di lavorare in tranquillità e senza pressioni, anche quando dopo le prime tre partite contro Cuneo, Trento e Macerata lo “zero” della nostra classifica ci obbligava ad una partenza in salita e ad inseguire subito le nostre dirette concorrenti….
E poi vorrei citare una figura preziosa come Giovanni Simoncini, la psicologa Laura Spadoni, l’impagabile custode-tuttofare Enrico Paoloni, e tutti coloro che hanno dato il loro piccolo, grande contributo ad un progetto che a molti era parso un salto nel buio, e che invece si è rivelata una splendida esperienza professionale ed umana.
Lo hanno capito non solo i nostri fantastici tifosi, ma anche questa piccola città che ci ha “adottato” con gioia e passione, ma anche con discrezione e rispetto.
Per ultimo, certamente non per importanza od affetto, voglio spendere una parola per i miei giocatori, che hanno condiviso con me e con lo staff questo cammino irto di difficoltà e di imprevisti. Non posso citarli uno ad uno, sebbene ognuno di loro meriterebbe un ringraziamento speciale. Per tutti, vorrei fosse considerato un emblema il nostro capitano Danilo Finazzi, debuttante in A1 a 34 anni, esempio di correttezza, serietà e di quotidiano entusiasmo. Per lui e per tutti affrontare i Campioni d’Europa e del Mondo di Trento nei Play-off è il giusto coronamento di una magnifica stagione. A lui e a tutti i suoi compagni vorrei “regalare” una frase di un grande sportivo, Ayrton Senna: “Il nostro obiettivo è vincere, e per farlo bisogna essere capaci di sognare”.

Grazie di cuore, a tutti…………

Emanuele Zanini