A fare da cornice alla presentazione della Copra Elior Piacenza 2013/2014 sono le mura antiche, gli affreschi e le opere d’arte di Palazzo Galli della Banca di Piacenza, uno degli edifici storici di Piacenza, la cui costruzione risale al XVII Secolo.
Per celebrare in grande stile il ritorno sui campi da gioco dei Vice Campioni d’Italia, che per il secondo anno consecutivo hanno grandi ambizioni e puntano a vestire i panni dei principali protagonisti sia del Campionato che della Champions League, la presentazione ufficiale del team 2013/2014 non poteva non essere altisonante e sopra le righe.
Dopo l’esperienza vissuta lo scorso anno davanti a una Piazza Cavalli gremita e molto varia, Hristo Zlatanov e compagni per l’inaugurazione di questa stagione si sono mostrati a un pubblico decisamente speciale: 250 ragazzi dei Licei Scientifici a indirizzo sportivo Lorenzo Respighi e San Benedetto.
L’ingresso dei biancorossi è stato plateale: guidati dal Presidente Guido Molinaroli, tutti i componenti della Copra Elior Piacenza si sono mostrati ai futuri protagonisti del mondo dello sport accompagnati per mano dai bambini di 4 e 5 anni della scuola dell’infanzia San Raimondo di Piacenza. Una volta arrivati sul palco i ragazzi dei Licei, sotto la vigile conduzione di Nicola Gobbi, hanno rivolto le domande più disparate e curiose agli atleti e allo staff della Copra Elior; si è parlato di tutto: dell’organizzazione delle trasferte, di come si festeggiano le vittorie e come si sormontano le sconfitte, quali sono state le esperienze più significative, cosa si farà al termine della carriera sportiva, di come si affronta, anche psicologicamente, un infortunio o quali regole deve seguire un atleta senza tralasciare argomenti importanti come il doping o l’utilizzo dei defibrillatori in campo.
Tutti i componenti della Copra Elior hanno risposto, divertiti e entusiasti, agli aspiranti giornalisti; il presidente Molinaroli ha parlato del futuro e del rapporto con gli atleti: “Prima di programmare le prossime stagioni si devono vedere i risultati dei singoli anni. Ritengo che il gruppo attuale sia quello più forte e meglio assortito nella storia di Piacenza; il mio rapporto con i giocatori? Ci lega una forte amicizia e la passione per uno sport”. Il microfono è passato poi a Monti, che ha illustrato le difficoltà dei tecnici e cosa comporta dirigere una squadra: “E’ facile essere un allenatore quando si vince, il difficile subentra quando si perde: il primo a essere messo in discussione è sempre l’allenatore, ma ognuno ha il suo ruolo”. Tencati poi ha difeso lo sport: “A mio avvio ogni ragazzo deve avere una vita sportiva. Lo sport ti aiuta a socializzare, a stare bene e ad avere un altro approccio con la vita: le difficoltà che si incontrano in uno sport possono essere paragonate agli ostacoli della vita”. La chiusura aspetta a Zlatanov: “Cosa comporta essere capitano e cosa si deve fare per arrivare ad esserlo? In realtà tutti i componenti della squadra sono un capitano, la forza del gruppo si crea con le singole pedine e con i valori positivi che ogni singolo giocatore possiede”.