C’è chi lo ritiene un predestinato, chi pensava che non avesse la necessaria esperienza a livello internazionale per raggiungere l’obiettivo prefissato, chi pensava fosse una scelta di transizione e chi più ne ha più ne metta. Gianlorenzo “Chicco” Blengini è stato chiamato a sedere sullo scranno più alto della panchina della nazionale italiana e ha ottenuto il primo grande obiettivo: qualificare l’Italia alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016. Un pizzico di orgoglio ce lo sentiamo addosso anche noi qui a Vibo Valentia, città in cui Blengini, neo tecnico anche della Cucine Lube Banca Marche Macerata, ha mosso i primi passi da head-coach in Serie A1. Qui a Vibo lo conosciamo bene, ne abbiamo apprezzato i pregi (tanti) e i difetti (davvero pochi), la sua meticolosità nel lavoro quotidiano, la sua eccellente capacità comunicativa (nello spogliatoio e con i media) e il suo profondo carisma. Un uomo dal carattere tenace, prima ancora di essere un grande allenatore. La Tonno Callipo Vibo Valentia credette in lui nell’estate del 2011 (lui che non era ancora quarantenne) apprezzando ovviamente il suo background da allenatore che lo ha visto crescere affianco di coach navigati come Mauro Berruto e Julio Velasco. Accanto al tecnico della “generazione dei fenomeni” ha plasmato il suo credo tecnico-tattico e ha captato gli aspetti più caratterizzanti della visione globale di pallavolo che possiede il coach italo-argentino. Blengini ha trascorso tre anni a Vibo Valentia regalando sorrisi e successi e mostrando, a grandi tratti, sprazzi di eccellente pallavolo. A Latina lo scorso anno ha raggiunto le semifinali scudetto e ora ha compiuto il grande salto andando a Macerata. Nel frattempo, nel corso dell’ultima stagione, ha affiancato Berruto in nazionale ricoprendo il ruolo di vice allenatore. Dopo la traumatica World League, culminata con le dimissioni dello stesso Berruto, la federazione ha affidato a Blengini il ruolo di head-coach. In poco tempo (il mese di agosto) in quel di Cavalese ha raccolto i cocci ed è ripartito con un unico obiettivo: disputare la migliore World Cup possibile e approcciarsi nelle migliori condizioni possibili al prossimo Europeo di ottobre in Italia (nella sua Torino) e Bulgaria. Accanto a lui, Blengini in Giappone ha voluto fortemente con sé il suo ex scout-man (prima) e il suo vice allenatore (dopo): quell’Antonio Valentini, vibonese doc, capace di parlare all’unisono la lingua del suo maestro e di fornire il proprio contributo nel ruolo di video-man all’interno della pattuglia azzurra. La coppia Blengini-Valentini, dunque, colpisce ancora e la società del presidente Callipo intende congratularsi vivamente con loro per il fondamentale risultato raggiunto. Ora il meritato riposo prima di accendere i fanali e i fari (tipica espressione adottata da Chicco Blengini) in vista degli Europei. Ad Maiora Chicco e Antonio!