“Tutti pazzi per il volley”. Titola così la Gazzetta dello Sport di oggi, a tutta pagina, dopo l’imperiosa vittoria per 3-2 all’Olimpiade di Rio de Janeiro degli azzurri sugli Usa. È stata una delle più belle partite della nostra storia con gli ace di Zaitsev che hanno resuscitato l’Italia-batticuore. Ora siamo in finale per un oro mai vinto con la partita in programma domani domenica alle 18,15.
Un intero Paese schiaccia e sogna e un’intera cittadina, Santa Croce Sull´Arno, tifa apertamente per il suo Condottiero, per quell’allenatore che ha avuto alla guida dei “Lupi” per due stagioni in A2, ovvero nel 2009-2010 e nel 2010-2011.
Ora l’Italia è in finale e il Condottiero, soprannominato all´epoca da chi scrive con l´appellativo di “Generale Blen”, in funzione delle qualità espresse nelle due stagioni, ha così dichiarato, ieri sera, a fine partita all’inviato della “Rosea” Gian Luca Pasini: “Questo è un gruppo di persone vere. E sono contento. 
È la mia prima finale? No, ho fatto una finale di Coppa Italia di A2 con i Lupi Santa Croce. Voi non ci credete – prosegue – ma io non penso a me in questo momento, ma penso alla prossima partita. A quello che servirà alla squadra, se domani farà un po’ di pesi o si allenerà con la palla. A quando faremo la preparazione della partita, il video. Stasera guardiamo l’altra semifinale e poi ci prepariamo, restando fra noi. Tranquilli, concentrandoci sul prossimo gradino. So di avere una squadra di grandi uomini”.
Il Generale non dimentica e non potrà mai dimenticare né Santa Croce né i “Lupi” che lo hanno lanciato. 
A Rio, a far parte della delegazione azzurra, nelle vesti di consigliere federale, c’è anche un altro “lupo”: l´ex presidente Agostino Pantani. Chissà quale tipo di marcatura stia riserbando al Comandante in queste ore.
Santa Croce è presente; diremmo onnipresente a fianco di Simone Buti e compagni.
E proprio “Buto”, autore dell´ultimo punto, con uno “stampone” al centro, sfiorò da ragazzino il vivaio dei “Lupi” e la leggenda narra che a quel giovincello della Torre il club biancorosso avesse rinunciato “perché nel giro del pulmino, la frazione fucecchiese non rientrava, restando fuori mano”. A prelevare Simone ci pensò successivamente la giallorossa Folgore dove il ragazzo crebbe; così narrano i fatti risalenti ad una ventina d´anni fa. Ieri sera, in diretta, il telecronista Alessandro Antinelli definiva Buti come il “centrale di Fucecchio”. Oggi, a pagina 5 della Gazzetta, spicca la foto di Buti; nella dida si parla di Fucecchio e nell’articolo delle interviste di Chicco Blengini che fa riferimento ai Lupi di Santa Croce, a quella Coppa Italia. 
Questa, per la cronaca, venne vinta a Verona l’11 gennaio del 2011, con un secco 3-0 a spese della Marcegaglia Ravenna, da un “sei più uno” biancorosso che comprendeva Monopoli in regìa e Tamburo opposto, Baldaccini ed Elia centrali, Noda e Hradzira di banda con Tosi libero. In panchina Mattioli ed altri per un trionfo meritato.
Ci fermiamo qui, non aggiungiamo altro ed incrociamo le dita. Domani si gioca la finale, forza Generale e forza Azzurri.

Marco Lepri – Ufficio stampa “Lupi” Santa Croce