“Cercheremo di scoprire i nostri limiti e di superarli, mettendo in campo determinazione e voglia di giocare al massimo delle nostre capacità”. Parlava così il tecnico Fulvio Bertini alla vigilia del campionato di Serie A2 coi Lupi Santa Croce. Tirando le somme di fine stagione, il coach sente ora di poter confermare l’effettivo conseguimento degli obiettivi prefissati. “Il percorso non è stato semplice – dice – però le soddisfazioni non sono mancate. Adesso sono pronto per altre sfide.. ma all’estero”. E se Bertini si prepara a nuove avventure fuori dall’Italia, la società ha intanto ingaggiato Michele Totire quale valido sostituto per la prossima stagione.

Cominciamo col tracciare un bilancio sul campionato appena concluso..
“Siamo partiti sull’onda dell’entusiasmo per il ritorno in A2. E lo abbiamo fatto creando una squadra in poco tempo. Quest’anno, rispetto alle stagioni precedenti, il livello del campionato si è alzato e le competizioni si sono dimostrate talvolta difficili e complicate. Abbiamo cercato di affrontarle con serietà e impegno e, nel complesso, se consideriamo come obiettivo minimo la salvezza, possiamo ritenerci soddisfatti. Il bilancio è positivo pure rispetto alla valorizzazione e crescita degli atleti più giovani: a tutti è stata data la possibilità di giocare e di ritagliarsi uno spazio. Penso, ad esempio, a Paolo Mazzone e Filippo Ciulli che si son fatti valere, ma anche Federigo Del Campo e Leonardo Colli sempre disponibili a dare il proprio contributo”.

Rammarichi?
“Il cruccio più grande è quello di non essere riusciti ad ottenere i tre punti che ci consentivano l’accesso alla fase play-off. Sono stati tanti gli esami che ci hanno messo a dura prova durante l’anno, ma quei punti in più erano alla nostra portata. Quando si esauriscono le possibilità di guadagnarli, ci si rende conto di come anche soli tre punti, che oggettivamente sono veramente pochi, possano avere un peso enorme. Per noi hanno segnato una distanza non più colmabile e questo lascia davvero l’amaro in bocca. Il rammarico è grande considerando inoltre i successi riportati con le squadre più forti, tra cui Spoleto – adesso nella finale di play-off promozione con Castellana Grotte – battuta nelle gare di andata e ritorno della pool promozione”.

Com’è stato lavorare con professionisti di spessore come Angel Dennis e Valerio Vermiglio?
“Con giocatori di questo calibro si deve rimanere aperti a ricevere informazioni che possono portare alla crescita di gruppo. Nella loro carriera si sono confrontati con allenatori di alto livello, affrontando situazioni delicate e particolari. Il loro punto di vista, magari i loro consigli, vanno sempre considerati. Così è stato con Dennis e Vermiglio, con i quali si è creato un rapporto di condivisione reciproca per provare a raggiungere traguardi più ambiziosi”.

Cosa ti ha lasciato questa esperienza professionale e quali sono i ricordi più belli?
“Allenare una squadra competitiva e professionale è stata una grande occasione per maturare e fare un passo avanti rispetto alle esperienze vissute in precedenza. I ricordi migliori si legano invece alle persone: la realtà dei Lupi è fatta di sostenitori che da anni vivono la pallavolo con entusiasmo e passione e, proprio la loro carica, a volte, è servita a spronarmi. Poi c’è il bel rapporto instaurato con i giocatori. Abbiamo lavorato in sintonia, facendoci forza nei momenti difficili”.

Le persone che ti son state più vicine e che vorresti ringraziare?
“Sono riconoscente alla società per l’opportunità concessami. In particolare, sono grato a Matteo Morando ed Alessandro Pagliai – rispettivamente scoutman e direttore sportivo – perché oltre a lavorare con spirito di attaccamento al club, hanno condiviso con me le gioie e le delusioni della stagione, dandomi un supporto sia da professionisti che da amici. Un ringraziamento speciale va anche ad Andrea Landi, il dirigente con il quale ho legato maggiormente e al prezioso contribuito dei preparatori atletici”.

Cosa auguri al nuovo allenatore?
“Gli auguro di poter entrare nel cuore delle persone e di emozionare una realtà che vive in maniera viscerale la pallavolo”.

E tu, pensi di essere entrato nel cuore delle persone?
“Ce l’ho messa tutta. Con i tifosi credo di esser stato sempre sincero e spero almeno di essermi guadagnato il loro rispetto”.

Cosa ti riserva il futuro?
“Ci tenevo a rimanere in buoni rapporti con la società biancorossa, a cui devo molto. Adesso però la mia carriera prosegue in Francia, dove affronterò con grinta la stagione a venire. Chissà, magari prima o poi tornerò ai Lupi, non escludo nessuna possibilità”.

Serena Di Paola – Ufficio stampa Lupi Santa Croce

Fotografia di Veronica Gentile