“Un anno alla guida del Coni, il voto è otto”. Lara Magoni conosce benissimo il dolce sapore del successo, fin da quando negli anni Novanta faceva volare alto il tricolore tra i pali stretti dello slalom speciale. La stella dello sci, vice campionessa mondiale a Sestriere nel 1997, seconda soltanto a Deborah Compagnoni, sta rappresentando lo sport bergamasco attraverso gli stessi ingredienti che l’hanno resa grande in campo agonistico: passione, impegno, lavoro e tanta voglia di non mollare mai. La sua agenda, rigorosamente cartacea, è un proliferare d’impegni giornalieri ai quali non vuole mai mancare per stare costantemente vicina alla gente. Non a caso, appena possibile, sciarpa rossoblù al collo e via al Palazzetto per tifare Olimpia.

Olimpia, Olimpiadi, Coni acronimo di Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Un fil rouge di successo?
Sembra proprio che sia così. Da ex sciatrice ho ancora negli occhi le imprese storiche alle Olimpiadi coreane di due ragazze straordinarie che ho visto crescere, Sofia Goggia e Michela Moioli: la prima medaglia d’oro femminile in discesa libera e la prima in assoluto nello snowboard. Un risultato pazzesco per il movimento azzurro, un orgoglio incredibile per la nostra terra.

Pare quasi un copione studiato a tavolino per celebrare come meglio non avrebbe potuto, 12 mesi di Lara Magoni come delegato provinciale del Coni…
Una stagione eclatante, in moltissime discipline. Nominarne alcune sarebbe come fare un torto alle altre talmente tanti sono stati i trionfi nonché le eccellenze bergamasche che hanno portato in alto il nome di Bergamo. Simbolicamente però ne scelgo tre.

Prego.
Davanti a tutti le già citate Goggia e Moioli, l’Atalanta e la sua cavalcata europea fermata soltanto dal Borussia Dortmund e l’Olimpia.

Soprattutto perché Lara Magoni è un cuore rossoblù non dell’ultima ora…
Seguo da tempo la squadra, sono molto felice per il bellissimo campionato scorso e altrettanto per una nuova stagione tutta da vivere come quella attuale che ho avuto il piacere di aprire nel giorno della presentazione. E con i due vicepresidenti, Angelo Agnelli ed Enrico Negretti, c’è un’amicizia cominciata tanti anni fa.

Con Negretti trascorsi professionali d’altissimo profilo…
Sì, è stato il mio manager per l’intera carriera agonistica. Ci siamo tolti delle belle soddisfazioni.

Come valuta il suo primo anno come numero uno del Coni orobico?
Da otto, un voto non per me stessa bensì per il gruppo di lavoro che ho scelto per questa avventura. Motore è stata la grande interazione per promuovere lo sport non solo nel suo aspetto più pratico, ma anche in quello sociale. Il dieci con la lode lo attribuisco solo e soltanto a Sofia e Michela: io ho già vinto, ora la meritatissima ribalta è solo e soltanto loro.

In chiusura un “in bocca al lupo” da parte della Caloni Agnelli per la nuova sfida politica che l’attende…
Crepi il lupo. Domenica non avrò bisogno del cronometro, ma del sostegno della gente