Lo schiacciatore parmigiano, classe 2002, che era in forza a Mirandola, torna a giocare nel club in cui è cresciuto pallavolisticamente e aveva militato fino all’estate del 2020

La WiMORE Salsomaggiore Terme comunica il ritorno dello schiacciatore Elia Scita, che in questa prima parte di stagione era in forza alla Stadium Mirandola sempre nel Girone Bianco del campionato di Serie A3 Credem Banca. Nato il 28 novembre 2002 a Parma e alto 196 centimetri, Scita si può considerare, negli ultimi anni, uno dei migliori prodotti del vivaio gialloblù, in cui è cresciuto pallavolisticamente dall’Under 12 alla Serie C prima di intraprendere, nell’estate del 2020, un tour personale di alto livello che lo ha visto indossare, in ordine temporale, le maglie di San Donà di Piave, nel giorno del suo diciottesimo compleanno debuttò in Serie A3, Macerata, raggiungendo la Semifinale Play Off in A3 nella stagione 2021/2022, Galatina in B, Sabaudia e appunto Mirandola ancora in A3, dove non più tardi di domenica scorsa aveva giocato da titolare tutti i quattro set della partita persa con Garlasco. Ma il richiamo di casa è stato troppo forte. “Era già da un paio di settimane che ci stavamo guardando intorno per rinforzare la squadra dopo la partenza di Ferraguti -spiega il direttore generale Alessandro Grossiabbiamo avuto anche qualche disguido a livello di tesseramento con un altro profilo che volevamo inserire ma siamo molto contenti di essere riusciti a trovare l’accordo per avere a disposizione Elia (Scita) già da questa settimana. È un ragazzo che personalmente conosco da quando era praticamente poco più che un bambino, nel senso che ha iniziato a giocare all’Energy in Under 12 e avevo avuto il piacere di allenare il gruppo dei 2001 e 2002 insieme a Dolores Gentile. Ha fatto un percorso importante partendo dalle nostre giovanili fino ad arrivare in A3, è maturato tanto nelle esperienze di San Donà, Macerata e Sabaudia e poi costituisce un valore aggiunto anche per la sua parmigianità. Speriamo ci possa dare una grossa mano in questo momento di difficoltà d’organico, dove sicuramente la squadra aveva bisogno di un laterale in più. Ha influito sulla sua scelta il fatto che ci fosse coach Mattioli, col quale si era trovato bene a Parma, e sicuramente si potrà integrare velocemente considerando che conosce già gran parte del roster”. Scita, che indosserà la maglia numero 20, è pronto a iniziare un nuovo capitolo della carriera nella società che lo ha lanciato tra i “grandi”. “È un’emozione grande tornare a giocare per la squadra della propria città, dove è nata la passione per lo sport. La classifica non ci vede in una buona posizione ma ultimamente la squadra sta ottenendo più punti e ciò significa che siamo in fase di miglioramento. Dovremo continuare con questo trend e cercare in ogni partita di provare a ottenere un risultato positivo”.

Cosa puoi portare alla squadra?

“La base del roster è buona, ci sono alcuni ottimi giocatori e dal mio punto di vista posso portare un po’ di leggerezza, tranquillità e, in un certo senso, “esperienza” a livello di A3”.

Come valuti l’andamento del Girone Bianco?

“Il campionato è molto livellato, San Donà e Mantova stanno facendo benissimo e sono anche le squadre che giocano meglio. Non c’è una vera “ammazzacampionato” però, allo stesso tempo, rischi di perdere o vincere con tutte”.

Quanto hai imparato dalle precedenti esperienze in A3?

“Ho avuto la fortuna di condividere lo spogliatoio con campioni del calibro di Angel Dennis e molti altri che mi hanno insegnato, in primis, come ci si deve comportare all’interno di un gruppo. L’anno di Macerata mi ha aiutato a sopportare le pressioni, a Sabaudia, invece, mi è servito a capire l’importanza di lottare tutte le partite per fare punti”.

Qual è il sogno nel cassetto?

“Al momento, quello di salvarsi e sul piano personale fare una stagione da protagonista a Parma. Chiaro che il mio sogno a lungo termine resta l’approdo in SuperLega ma per ora mi accontento di giocare un bel campionato quest’anno e, possibilmente, anche nella prossima stagione in questa categoria”.