In una squadra a forte connotazione centro – sud Italia ( il campano Castellano, il laziale Patriarca, il marchigiano Vicini i pugliesi De Giorgi, Giosa e Mazzarelli, il siciliano Ricciardello) c’è anche un giocatore che ormai in Puglia ha trovato la sua seconda casa. Giacomo Giretto (quattro anni a Taranto più uno a Gioia del Colle) può ritenersi pugliese d’adozione.
“ Da voi si sta bene. Io ho tanti amici pugliesi. A un certo punto della mia carriera nelle scelte ho cominciato a pensare anche a quello che fosse l’ambiente giusto che sposasse le mie aspettative sportive e quelle della ricerca di una certa tranquillità per la mia famiglia” – spiega il giocatore ligure con il quale abbiamo fatto una chiacchierata nella sua villa tarantina in attesa che si ricominci a sudare sottorete
( dal 16 agosto prossimo).

Si può dire che a Taranto hai vissuto tre cicli differenti della pallavolo di serie A, quali le tue impressioni?

“La prima è stata una fase conoscitiva e parlo degli anni della Magna Grecia ( DAL 2000 al 2002). Per me era tutto una sorpresa perché non avevo mai militato in un club del sud e devo dire che dal punto di vista sportivo è stata un’esperienza esaltante con la conquista di due salvezze consecutive nel massimo campionato, meno dal punto di vista societario visto che alla fine del secondo anno di A/1 ci sono stati dei guai finanziari e giudiziari che hanno cancellato, per fortuna per poco tempo, Taranto dalla geografia pallavolistica nazionale. La seconda fase si è aperta e chiusa la scorsa stagione. Si è cercato in poco tempo di ricomporre un habitat tecnico e societario di A/1 ma alla fine il risultato sportivo è stato deludente. La terza fase si è da poco aperta con dei progetti interessanti e duraturi, merito di una società che sta lavorando con grande intensità per ritornare lì dove una città come Taranto ha tutte le carte in regola per esserci,ossia nel campionato di A/1”.

Cosa significa il fatto che Giretto sia stato riconfermato nonostante una retrocessione?

“ Significa che la società ha creduto in me anche dopo un campionato deludente a livello di squadra. Ha apprezzato il mio impegno ed è riuscito a notare la bontà delle mie prestazioni nonostante la retrocessione. Ringrazio il presidente Bongiovanni che ha sempre avuto belle parole nei miei confronti e non posso che essere onorato di far parte di questa squadra che mi permetterà di riscattarmi subito”.

Ti farebbe piacere ricevere la fascia di capitano?
“ Ne sarei lusingato, sarebbe una bella responsabilità e l’esperienza non mi manca ma è una decisione che deve venire da una precisa scelta dell’allenatore e dei compagni più che dagli anni di militanza in uno stesso club.”

Come vedi la Prisma di quest’anno?

“La vedo bene, la società ha lavorato bene per costruire una squadra altamente competitiva con uomini che hanno grande qualità ed esperienza che in un campionato come quello di a2 serve parecchio e mi viene in mente subito Michele De Giorgi che ha disputato e vinto parecchi campionati nella seconda serie e poi abbiamo un tecnico di alto spessore che conosce benissimo la categoria. Siamo la squadra da battere? Questo lo lasciamo dire agli altri. Il campionato sarà molto difficile a dir la verità non lo conosco bene perché ho sempre militato in a/1 ma mi dicono che su certi campi caldi non basta la tecnica per venir fuori con la vittoria. Ed è chiaro poi che tutte le nostre avversarie, visto che partiamo con i favori dei pronostici, ci aspetteranno al varco,moltiplicheranno le loro forze e saranno oltremodo motivate quando giocheranno contro di noi perché batterci diventerebbe l’impresa della settimana. Sarà importante partire bene. Noi non ci nascondiamo, sappiamo che siamo quasi condannati a vincere ma è giusto prendersi le proprie responsabilità e cercheremo in campo di dimostrare veramente che siamo la squadra più forte.

Dopo tanti anni di A/1 dove trova Giretto gli stimoli per disputare una stagione nella seconda serie?

“ Anzitutto è stimolante giocare in una squadra composta tutta da giocatori di A/1 e non mi sembra tra l’altro un grosso declassamento militare in un club che mira alla promozione. Certamente è più gratificante giocare per vincere, come si spera quest’anno, che non ripetere l’esperienza della scorsa stagione quando ci sono state più amarezze che gioie. E poi credo gli stimoli per me vengano proprio dalla voglia di riscattare la retrocessione dello scorso aprile. Mi sento in debito con la società, la città ed i tifosi.”

Certo che l’organico appena assemblato farebbe la sua bella figura in A/1. Che ne pensi?

“ In effetti quest’anno si nota subito che ci sono due squadre ( Santa Croce e Cagliari, ndc) che sulla carta sembrano meno forti delle altre. La nostra la vedrei messa abbastanza bene. Rispetto alla scorsa stagione credo ci sia un livellamento verso l’alto in A/1. Se pensi che noi per la salvezza abbiamo dovuto lottare ad un certo punto con club come Montichiari e Modena allora ti convinci che c’erano più rischi da affrontare.”

Tante pugliesi in A/2 vuol dire tanti derby….

“ E’ uno stimolo in più per tutti, una sorta di campionato nel campionato . L’atmosfera sarà particolare ma visto che ne disputeremo parecchi alla fine diventeranno partite quasi normali ma certamente combattutissime visto che Gioia, Castellana e Traviano hanno costruito organici in grado di ben figurare.

GIOVANNI SARACINO ( g.saracino@tarantovolley.191.it)