A quattro giorni dall’avvio della Serie A2 TIM (con l’Isernia impegnata in quel di Crema) abbiamo fatto il punto su quello che sarà il prossimo campionato con il capitano della Olio Pignatelli Isernia: il regista campano Mario Scappaticcio (Primio Foto).

“Il campionato di A2 di quest’anno è un torneo assai complicato perché prevede cinque retrocessioni e due sestetti in più ai play off; il confine tra la zona play off e quella retrocessione si è ristretto a tal punto che solo due squadre al termine del campionato saranno nel limbo e resteranno ferme, ciò significa che a due tre giornate dalla fine l’ultima squadra che entra nei play off starà ancora lottando per la salvezza”.

Dunque, si prevede un campionato avvincente e al tempo stesso equilibrato con la Olio Pignatelli che reciterà “un ruolo importante, perché in casa faremo il solito campionato grazie all’apporto del pubblico e del palazzetto che in alcuni fondamentali ci vede avvantaggiati rispetto agli avversari. E’ anche vero – continua il capitano dei pentri – che siamo una squadra giovane che ha bisogno di lavorare tanto affinché i meccanismi diventino decisivi, come lo scorso anno. Al momento stiamo lavorando nella direzione giusta e prevedo che nel tempo questa squadra che ora è solo potenzialmente molto forte potrà migliorare tanto e potrà darci molte soddisfazioni”

Il calo delle ultime partite non pare aver intaccato l’ottimismo del capitano: “Credo sia dovuto alla giovinezza, nel senso che essendo una squadra molto giovane è sintomatico che sia anche un po’ umorale, che quando le cose vanno bene tutti danno il meglio, mentre quando qualcosa comincia a scricchiolare la gioventù non ti porta a risolvere delle situazioni, dei palloni che i giocatori più esperti riescono a giocare. Il lavoro che stiamo svolgendo è approntato a fare in modo che anche gli atleti più giovani possano reagire alle problematiche e alle difficoltà per trattare la “palla che scotta” non più da giovane bensì da giocatore esperto”.

Come si colloca Mario Scappaticcio in questa squadra acerba? “Io mi colloco come la persona che ha più anni di tutti, con la persona più esperta, Bidegain, che ha tre anni meno di me. La speranza è che io possa dare il mio contributo come ho sempre fatto, compito agevolato dal fatto che i miei compagni sono dei ragazzi straordinari dentro e fuori dal campo e poi mi piace che ascoltano ogni minimo consiglio dai più esperti!”
E il rapporto con il pubblico da ricucire? “Prima di tutto voglio sottolineare che le persone che vengono al palazzetto ad incitare la propria squadra vanno premiate con la prestazione e con il rispetto. Si dice che io abbia problemi con la tifoseria di Isernia, ma non è così, magari è la tifoseria che ha avuto problemi con me. Io ho dato sempre il massimo di quello che ho potuto dare per rispetto prima di tutto di me stesso, poi della società per la quale lavoro e poi per i tifosi che vanno ripagati per il loro fondamentale apporto, non dimentichiamoci che la tifoseria di Isernia ci segue anche in trasferta. Il rapporto si è incrinato nella passata stagione, sottolineato che è l’ultima volta che torno sull’argomento, posso dire che mi sono comportato come qualunque atleta che tiene alla propria squadra, alla propria società mettendosi in prima linea, mettendoci la faccia anche con il pericolo che se le cose non fossero andate bene ero il primo responsabile di certe situazioni, ma il malessere non era solo di Mario Scappaticcio, che non ha risolto assolutamente niente, bensì era il malessere di tutta la squadra. Stavamo vivendo una situazione difficile e si vedeva in mezzo al campo, ma non ho certo determinato io l’esonero o l’arrivo del nuovo allenatore; in quanto capitano, ma insieme agli altri giocatori, mi sono limitato a cercare un dialogo con la società, poi quest’ultima, sentito il parere dei giocatori, ha valutato il da farsi e ha preso una decisione in linea con quanto accade in qualsiasi sport di squadra: l’esonero dell’allenatore perché non arrivano i risultati. Questo è stato solo un primo passo, perché sono convinto che se le cose non fossero andate bene ci sarebbero state altre decisioni relative a qualche giocatore. Detto questo, non mi sento di dover ricucire niente nella confronti della tifoseria di Isernia, perché sono stati i tifosi a mettermi in discussione nel momento in cui c’era bisogno di fare squadra. Questo però non significa che io non rispetti la tifoseria e non riconosca l’importanza del suo apporto. Si è visto la scorsa domenica, appena il pubblico ha rumoreggiato gli scambi sono diventati più lunghi. Inoltre, il pubblico di Isernia è un pubblico che difficilmente si trova nei campi di pallavolo di tutta Italia, pertanto il mio appello, che è l’appello dell’intera squadra e, credo anche, della società, è di venire al palazzetto per onorare la città, la Regione e l’orgoglio molisano che ci ha contraddistinto in tre anni di serie A2 e in tutti quelli di B1”.

Vale a dire venire al palazzetto a prescindere dalla simpatia o antipatia per Mario Scappaticcio? “Certo, so di essere antipatico e anche scomodo a tanti, però tutto mi si può imputare, perché nessuno è perfetto, tranne il fatto che io non tenga alla maglia o che non entri in campo per vincere sempre. Tutto quello che faccio, per bello o brutto che sia, lo faccio esclusivamente per la vittoria finale senza alcun secondo fine”.

Se l’obiettivo è la vittoria sempre, dove arriva la Olio Pignatelli Isernia? “A Crema a giocare la prima di campionato il 30 settembre… e poi…”
SuperMario non si sbottona, almeno sulle ambizioni, per il resto è un libro aperto dal quale attingere non solo palloni, ma anche grinta e voglia di vincere!

Anna Palermo
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