La Nef Castelfidardo – Materdomini Castellana Grotte 3-2

LA NEF CASTELFIDARDO: Pavan 7, Gilson 5, Paterniani 11, Komel 23, Moretti 29, Giuliani 1, Romiti (l), Pirri, Belcecchi, D’Angelo 5, Formentini, Biagiola. All. Graziosi Gianluca.
MATERDOMINI.IT CASTELLANA GROTTE: Moro 12, Corvetta 7, Kmet 3, Creus Larry 14, Argilagos 13, Peda 18, Ricci Petitoni, Barbone, Benedetto (l), Rosso 5, Schifone, Quarti 1, Cortina 6, Zonno. All. Massimo Dagioni
ARBITRI: Maurizio Cardaci (To) – Mauro Goitre (To)
PARZIALI : 20-25 (27′), 20-25 (27′), 25-17 (27′), 25-13 (23′), 24-22 (28′)
NOTE – Spettatori 280. Battute vincenti: La Nef 2, Castellana 3. Battute sbagliate: La Nef 10, Castellana 12; Muri 13-13
CASTELFIDARDO – Si è fatta attendere come la più bella delle donne ed è arrivata nella maniera più rocambolesca e mozzafiato la prima vittoria interna de La Nef. Un epilogo scritto solo dopo 13 match ball complessivi (7 per i locali, 6 per gli ospiti), una gara rivoltata come un calzino ed un tie-break di rara intensità in cui la band di Graziosi prima sembrava dominare (12-9) poi ha dovuto stringere i denti sino a farsi male per contenere il ritorno di un avversario mai rassegnato. Grande concentrazione in avvio, con “La Nef” che parte convinta (3-0) e bada a sprecare poco mentre la Materdomini cerca i riferimenti d’attacco in Moro e Peda; i valori si equilibrano (8-6), poi il muro locale procura il più quattro che tiene avanti La Nef fino al 15-12 quando – inspiegabilmente – arriva il black-out. Una serie di errori facilita la strada della rimonta ospite coronata sul 15-16 con la Materdomini che si limita a fare il suo compito in maniera ordinata. Castellana prende convinzione, così da annunciare il 2° set con un muro di Peda su Moretti che chiarisce subito che aria tira: una La Nef troppo fragile entra in confusione e rischia il tracollo (1-7) mentre Argilagos e Creus sembrano dei giganti. I fidardensi si rimettono in carreggiata (11-12) ma riperdono subito contatto (13-16), e se i muri di Gilson ridanno fiato (17 pari), i contrattacchi di Peda sono implacabili e puntuali quanto gli errori locali nei momenti determinanti (18-21) fino alla chiusura siglata da Cortina subentrato a Moro.
Fisiologico che nel terzo set La Nef giochi il tutto per tutto rispolverando l’humus agonistico che trova sponde utili nei muri incisivi di Pavan, nel ritorno di un Moretti scatenato (10 punti) e di un servizio che finalmente punge. Ad un avvio promettente (8-4) segue un set monocorde in cui la Materdomini mischia le carte inserendo Rosso ma riesce solo a contenere un distacco che sul 16-7 suona già definitivo. Sul 2-1 i pugliesi ricambiano volto con Ricci Petitoni che torna nel ruolo di libero, Peda che rientra nello starting six, Quarti e Cortina che rilevano in corsa Argilagos e Moro: non aiuta ad evitare la sagra gli errori di cui stavolta è la Materdomini a caricarsi, mentre La Nef si riscopre squadra. L’avvio fulminante (8-1) scalda il numeroso pubblico del pala Olimpia, che accompagna gli straripanti locali al secondo tie-break interno consecutivo. E nel parziale decisivo, i sestetti tornano alla “normalità”, così come è normale che la tensione salga alle stelle e il risultato premi chi mantiene precisione e calma: Castellana forza ma sbaglia, La Nef stringe i denti e le maglie della difesa, cambia campo avanti di due, fa il break con Komel (10-6), ma il bello – come si suol dire – deve ancora arrivare. Ad un passo dal traguardo (14-12), La Nef si inceppa e la Materdomini torna a crederci: si assiste così ad un incredibile testa a testa che i locali risolvono su invasione avversaria. Una vittoria così – col fiato in gola e tanto cuore – vale oro se può segnare la svolta tanto attesa.