La Prisma Volley non si propone solo come piazza in grado di portare bene alle carriere di atleti già formati (vedi Herpe che l’anno successivo a quello di Taranto vinse lo scudetto con Macerata, Vissotto Campione d’Europa con Trento, Rak Campione d’Italia con Piacenza o Cernic che è tornato a vestire la maglia azzurra) ma anche come piazza in grado di dare la possibilità a giovani cresciuti nei club più blasonati di trovare spazio e maturare in un club in grado di garantirgli un processo di maturazione tecnica .
Dopo Elia giunto in prestito dalla Sisley, il diesse De Patto, sempre dal club veneto, è riuscito ad avere con la stessa formula il promettente centrale Davide Candellaro, nato a Padova 20 anni fa, alto 202 cm, reduce da una stagione importante con lo scudetto conquistato in Junior League (il secondo consecutivo, il primo da protagonista), la convocazione in Nazionale Juniores, e la promozione in B/1 con il secondo club di Treviso.
“Quando mi hanno detto della possibilità di poter scendere giù non vedevo l’ora che la trattativa si concretizzasse. Tra quelle propostemi dal mio procuratore, Taranto era la mia meta preferita. Anche il mio allenatore, Zanin, mi ha consigliato di accettare subito” – afferma il giovane centrale patavino il quale mostra subito che la mentalità Sisley è una vera e propria scuola: “I miei obiettivi per la prossima stagione? Anzitutto mi metterò a disposizione dei compagni di squadra e dell’allenatore che mi hanno detto che è uno che con i giovani lavora bene. Egoisticamente dico che miro a conquistarmi il posto in squadra. Sarà una stagione importante questa perché è la prima fuori di casa ed un serio banco di prova non solo a livello pallavolistico”.
Candellaro, infine, descrive le sue caratteristiche tecniche e parla del suo modello di ispirazione: “Pensavo di essere un centrale di attacco ma nell’ultima stagione sono andato meglio a muro. Batto salto flot o in salto, dipende dalle indicazioni della panchina e da chi mi trovo di fronte. Quest’anno ho avuto la fortuna di allenarmi per quasi due mesi con Hubner (il centrale tedesco ingaggiato recentemente da Perugia). E’ una persona eccezionale, umile che mi ha dato tanti consigli utili. E’ il mio modello di centrale”.

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