Da un centrale all’altro. Dopo Fiori ecco le parole di Pietro Faccioli al suo quarto anno (non consecutivo) alla corte del presidente Italo Vullo.
“Sono contento – dice Pietro – Tenevo particolarmente a proseguire il lavoro con la Quasar perché l’anno passato è stato bellissimo, abbiamo conquistato una grande promozione ed avere la possibilità di difenderla non può che riempirmi di orgoglio”.
La serie A non è una novità per te?
“No ma vi ho fatto solo fugaci apparizioni. Ho fatto la panchina a Crema ma ero molto giovane. Giocare in A2 sarà quasi una novità per me e sono troppo contento di avere la possibilità di misurarmi con questo campionato”.
La conferma rappresenta l’ennesimo attestato di fiducia della società nei tuoi confronti.
“Mi fa piacere, ancor prima come uomo che non come atleta. Tra persone serie, però, le cose funzionano così e tra me ed il presidente Vullo il rapporto è stato sempre limpido ed improntato alla stima reciproca”.
Come valuti l’arrivo sulla panchina della Quasar di un grande come Luca Cantagalli?
“Come allenatore non lo conosco mentre, ovviamente, come giocatore è stato un grandissimo. Le due cose sono però diverse. Certo fa piacere poter lavorare con un personaggio di questa caratura e noi giocatori dovremo metterci a sua completa disposizione per costruire insieme qualcosa di importante”.
Ti sei posto un obbiettivo personale e di squadra per la prossima stagione?
“Giocare il più possibile. So che non sarà facile e che la concorrenza sarà forte ma spero di trovare spazio e continuità e spero di poter dare un contributo alla squadra dimostrandomi adeguato alla categoria. Per gli obbiettivi di squadra penso sia più giusto chiederlo al presidente ma ritengo che raggiungere al più presto la salvezza possa essere il nostro traguardo minimo”.
Intanto la Quasar sta crescendo anche a livello societario. Un segnale positivo anche per voi giocatori?
“Una società strutturata è fondamentale per affrontare una categoria importante come la serie A2. La gestione quasi familiare degli anni passati va lasciata da parte e non è più sufficiente. Serve una società dove ognuno abbia il suo ruolo preciso e penso che il lavoro che la Quasar sta facendo sia ottimo”.