Ci ha fatto divertire, emozionare, piangere di gioia. Abbiamo vissuto assieme a lui probabilmente i due anni più belli della storia della nostra società, e purtroppo ora è arrivato il momento di salutarsi, con un abbraccio forte forte per quanto questo ragazzo è stato capace di regalarci, in campo ma soprattutto fuori da quel taraflex su cui è stato capace di fare meraviglie.
Simone Baldasseroni non è più un giocatore dell’Edilesse Cavriago, ma a detta di tutti, dirigenti, compagni, tifosi e semplici appassionati, rimarrà per sempre nel cuore di chi ama il club giallonero.
Un semplice episodio può riassumere quanto questo ragazzo sia stato importante per la crescita del nostro gruppo: è la sera dell’8 marzo scorso, l’Edilesse ha appena perso una partita importantissima in quel di Mantova, e si ritrova a -6 dalla zona salvezza, dopo aver sciupato tante occasioni per chiudere la gara sul 3-0 o 3-1.
Sul pullman che riporta la squadra a Cavriago, il dg Loris Migliari invita i ragazzi rimasti ad unirsi per cena, nonostante il morale della truppa sia sotto i tacchi.
Simone è laggiù, in fondo al pullman, a rimuginare su una partita andata storta, con i suoi pensieri che tiene tutti per sé, e quel fuoco dentro che vorrebbe sprigionare per esprimere tutta la propria rabbia.
Ha solo voglia di andarsene dritto a letto e rifiuta gentilmente l’invito. A quel punto Loris lo avvicina e si siede al suo fianco, parlandogli fitto fitto e spiegandogli che sarebbe importante, soprattutto per lui, stare insieme agli altri, per parlare, confrontarsi, liberare la mente e ripartire ancora più convinti di prima.
Simone non parla, e i due si lasciano con un semplice gioco di sguardi. Ebbene, quando la truppa sbarca in terra reggiana, il gruppo si prepara per andare al ristorante, quando da lontano si sente un “vengo anch’io, eh…”.
Ecco, può sembrare poca cosa, ma il modo di fare di quest’uomo, la sua sensibilità emotiva e la sua carica straordinaria quando c’è da “tirare fuori le palle”, sono rimaste nel cuore di tutti.
Così come i ricordi sportivi, dal magico ritorno in serie A del maggio 2008, quando Simone distrusse letteralmente Biella nel giorno della promozione, all’ultima avventura in A2, con alti e bassi per i problemi fisici che lo hanno frenato nel momento chiave della stagione (tra dicembre e gennaio, nel periodo delle otto sconfitte consecutive, il Balda era spesso out per problemi alle caviglie), ma anche con un finale da sogno in cui il martello romano è stato spesso e volentieri decisivo.
Un ricordo straordinario di un grande uomo e un grande giocatore, a cui auguriamo tanta fortuna per il prosieguo della sua avventura, non solo agonistica.