Non sappiamo se manterrà i gradi e poco gli importa se, con maggiore frequenza, sarà costretto alla panchina, a beneficio dell’argentino Uriarte, un ragazzo candidato a diventare uno tra i più bravi palleggiatori al mondo. Adriano Paolucci è poco interessato all’argomento perché, alla base dei due anni contrattuali strappati alla M. Roma, ci sono la gran voglia di restare un vero capitano e il desiderio dello stesso club di trattenerlo per la serietà e l’affidabilità, armi che un atleta anziano può mettere a disposizione di un giovane campione per aiutarlo a emergere e farsi apprezzare.
Paolucci farà da balia: “Questo è da vedere – scherza – perché l’attività sarà lunga e perché, vedrete, qualche spezzone di partita dovrò pure giocarlo. Però, se ci sarà da dare una mano, non soltanto a Uriarte, io sono pronto. Se non ne fossi stato convinto non avrei dato la mia disponibilità”.
Giusto, quindi, fare un po’ di pulci al campionato con un atleta che ha girato tanto e che, come pochi, conosce la pallavolo. “Ho letto – continua Paolucci – che molti addetti ai lavori ci hanno già messo addosso l’etichetta di outsider. Meglio così, meglio andare avanti a fari spenti. Concordo con chi sostiene che, al momento, la M. Roma appaia come un gruppo misterioso, tutto da scoprire, tutto da capire. In realtà, anche se in maniera un po’ limitata, da questi primi allenamenti ho capito che scopriremo le carte al momento opportuno. Siamo – riprende Paolucci – una formazione indecifrabile. Sfondare o meno dipenderà da noi e, soprattutto, dal giusto mixaggio tra atleti di provata esperienza e i giovani che Massimo Mezzaroma ha messo a disposizione di Giani. Mi auguro che un po’ tutti si possa essere protagonisti di prestazioni esaltanti”.
Paolucci, secondo i programmi, sarà un pungolo per il giovane Uriarte. “Di sicuro non gli darò fastidio. Se ci sarà necessità di dargli dei consigli sulla A1, non mi tirerò indietro. Se poi Giani, ogni tanto, dovesse scegliermi sarò io a non dire di no. Da questo momento, comunque, il mio compagno argentino sappia una cosa: gli sarò vicino se vuole, gli darò i consigli e, soprattutto, non userò misure subdole per togliergli il posto”.
Il ruolo di Paolucci, ovviamente, subirà dei cambiamenti. Dalla panchina il palleggiatore vedrà un’altra partita: “E sarà diverso. Ma la pallavolo non è un gioco da solisti. Anche seduto sono convinto che potrò dare il mio utile contributo”.
Sui nuovi arrivati il giocatore neroverde si è già fatto un’idea: “Su Corsini e Saraceni c’è poco da scoprire. Li ho avuti come compagni in nazionale e posso garantire anche per loro. Poco da dire anche su Poey, Yosifov e Zaytsev. Di Lebl, Corsano e Cisolla parlano gli almanacchi. Questa è gente che ha vinto tutto in Italia e all’estero. I giovani, infine: mi auguro che possano crescere nella maniera giusta proprio perché potranno rubare con gli occhi i sistemi di gioco negli allenamenti dei grandi campioni che abbiamo”.
Dopo l’allenamento di questo pomeriggio la M. Roma Volley avrà un paio di giorni di riposo. Budani e Ranocchi hanno fissato l’appuntamento per martedì mattina in sala pesi e per il pomeriggio nella piscina nel Centro Sportivo “Area”.