A Genova lo scorso anno si perse in tre set, stavolta il passivo è stato meno perentorio, ma il parziale conquistato non è di grande consolazione per Alberto Gatto, coach della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, che non esita a parlare di un’occasione perduta.

«Dopo aver vinto il primo set, abbiamo certamente coltivato la speranza di
poter uscire dal Palasport ligure con un risultato positivo. Nella seconda frazione c’è stata una bella reazione del Genova, che indubbiamente ha fatto qualcosa più di noi, ma nel terzo eravamo avanti di quattro lunghezze e siamo stati frenati dal piccolo infortunio occorso a Enrico Libraro. Probabilmente il match è girato lì, perchè Genova è stata brava a
riagganciarci e a chiudere a suo favore il terzo set, con vantaggi psicologici evidenti anche per la quarta partita».

Senza Van Djik e con Libraro uscito a metà match, non è così sorprendente che abbiate mollato la presa…

«Ci abbiamo provato, fino alla fine, ma la situazione contingente non ci era
molto favorevole. Al di là dell’assenza di Kay, dovevamo sopportare le condizioni non ancora ottimali di molti giocatori, al rientro da infortuni o reduci da una fase di inattività».

Andiamo al dettaglio?

«Mario Scappaticcio, come tutti sapete, ha ripreso ad allenarsi solo dall’inizio della scorsa settimana. L’infortunio è completamente superato, ma a fine gara accusava un lieve affaticamento e naturalmente non poteva essere al 100% nel match del rientro. Gemmi è tornato in campo e anche per lui ora si tratterà di riguadagnare quella condizione eccellente che aveva prima dell’infortunio. Quanto al malanno di Enrico Libraro, per fortuna è nulla di serio, ma nella gara di Genova indubbiamente ci ha penalizzato perchè mi ha privato di quello che dopo Van Djik è il principale punto di riferimento offensivo della mia squadra».

E adesso il giudizio più atteso, quello su Bratoev, il nuovo arrivo…

«Sono molto contento di Bratoev. Tecnicamente ha mostrato di avere numeri davvero interessanti, ma naturalmente al momento non può abbinarvi una condizione fisica eccellente. Non ha ancora il ritmo gara ed è normale che sia così, ma credo che nel giro di poche settimane possa arrivare al top e allora mi sento di dire che potremmo davvero divertirci…»

Il passo falso in Liguria ha un po’ frenato la vostra corsa in classifica, ma il campionato è lungo e tutto può ancora succedere?

«Senza dubbio. Ripeto che le potenzialità della mia squadra, ridisegnata
dall’ingresso di Bratoev, sono molto consistenti. Quando i giocatori saranno tutti al top, daremo fastidio a tutti e nessuna squadra potrà affrontarci con la presunzione di batterci agevolmente».

Intanto c’è da affrontare il match casalingo con Milano, che dovrebbe consentirvi di riprendere il discorso interrotto a Genova?

«Milano è una signora squadra ed ora ha la possibilità di schierare un
giocatore fondamentale per i propri destini, il brasiliano Rafael Thiago,
che a mio avviso può davvero spostare gli equilibri. Per quanto ci riguarda tornerà a nostra disposizione anche Van Djik, ma in teoria potrebbe giocare sabato con la nazionale olandese e in tal caso arriverebbe appena in tempo per essere in campo. Se invece l’Olanda dovesse essere eliminata prima, allora i tempi per essere della partita sarebbero un po’ meno stretti.
Sono comunque sicuro che vedremo già un Bratoev con più fiato e più energie rispetto alla gara d’esordio, e anche dai ragazzi reduci da infortuni mi attendo sostanziali progressi. Credo pertanto che chi verrà a vederci al
PalaGlobo potrà assistere a una bella gara di pallavolo. Sul risultato, la promessa è la solita: massimo impegno e massima determinazione».

Con Bratoev dovreste guadagnare anche in termini di pericolosità al servizio. Come anche gli azzurri stanno dimostrando in questi giorni, la
battuta ormai nella pallavolo moderna è il primo colpo di attacco…

«Bisogna avere nel roster giocatori con delle spiccate attitudini per questo fondamentale. E’ una necessità della pallavolo moderna. Detto ciò, è evidente che c’è anche un discorso di gestione psicologica di questo colpo.
Bisogna analizzare nel caso specifico l’esito dei servizi precedenti, le capacità degli avversari di aggredire un eventuale servizio timido, e tante
altre cose ancora. Di certo però non si può fare a meno di un congruo numero di giocatori in grado di far bene e di mettere in grossa difficoltà la
ricezione avversaria».

Quando vedremo la Globo BPF Sora al top del proprio rendimento?

«Vorrei risponderti nei play-off, ma naturalmente anche questo dipende non soltanto da fattori prevedibili al 100%. Lo sforzo andrà realizzato in quel senso e ribadisco che se tutti i giocatori saranno in condizioni ottimali,
potremo prenderci grandi soddisfazioni».

Intanto c’è da superare l’ostacolo di Milano, con appuntamento al PalaGlobo (e in diretta su Sportitalia2) dalle 16 di domenica. Un’altra puntata appassionante del romanzo di questa dinamica e sbarazzina Globo BPF Sora.

Roberto Mercaldo