Chiamatelo destino, ma il 26 giugno è diventato un giorno fondamentale per la pallavolo patavina. Se è vero che il 9 giugno 2009 venne stipulato l’atto di “nascita” della Pallavolo Padova, solo il 26 giugno 2009 – nella sede della Canottieri Padova – venne presentata ufficialmente alla stampa la nuova Società bianconera. Quel giorno il presidente Fabio Cremonese e sette Soci diedero il via al progetto Pallavolo Padova, raccogliendo il testimone dalla Società Sempre Volley Padova di Maurizio Sartorati. Il 26 giugno 2011, a due anni esatti dall’ufficializzazione della nascita della Pallavolo Padova, la città festeggerà il ritorno della Nazionale Italiana maschile al PalaFabris (ore 20.30) con la sfida Italia – Korea del Sud. In questi 24 mesi la Pallavolo Padova ha riconquistato la serie A1, tornando così nell’olimpo del volley italiano. Dei 7 Soci iniziali, oggi se ne contano 57, a dimostrazione che l’imprenditoria locale ha sposato il progetto bianconero con grande entusiasmo. E obbligatorio fare quindi qualche domanda al presidente Fabio Cremonese, per tirare le somme di questi primi due anni di attività.
Presidente, anzitutto viene naturale chiedersi se il 26 è un numero fortunato…
«A questo punto direi proprio di sì. Se due anni fa mi avessero detto che il 26 giugno 2011 avremmo festeggiato il ritorno in A1 e il ritorno della Nazionale a Padova, probabilmente non ci avrei creduto».
In questi momenti ci sarebbero tanti ringraziamenti da fare, vero?
«Sì, così tanti che non saprei da dove cominciare. Soci, staff, tifosi, istituzioni e molti altri hanno contribuito ad arrivare ad un traguardo importante non solo per la Pallavolo Padova, ma per tutto il movimento del volley. Quello fatto fino ad oggi è stato un grande lavoro di squadra, ma sono sempre dell’idea che si può fare sempre di più e sempre meglio».
E’ cambiato il Fabio Cremonese di due anni fa rispetto a quello di adesso?
«Direi di no, ma se è vero che due anni fa avevo un sogno, ora con i miei Soci portiamo avanti un progetto importante che in parte ha già avverato i sogni di due anni fa».
Cosa significa per lei e per Padova poter riabbracciare la Nazionale Italiana?
«Credo che sia un premio dovuto a tutti coloro che amano lo sport. Padova da sempre ha una grande tradizione pallavolistica e questo evento riposizionerà la città nello scacchiere del grande volley. Grazie ai lavori di ristrutturazione eseguiti dal Comune di Padova, la Nazionale troverà un PalaFabris moderno, funzionale e capace di regalare emozioni a tutti coloro che lì assistono ad un match. Mi auguro che al PalaFabris si registri il tutto esaurito, come avvenuto nella sfida di campionato con Ravenna».
Brucia ancora quella partita?
«Non più. Quando adesso ripenso a quella sfida so che in campo si sono viste le due squadre che – proprio sul parquet di gioco – hanno dimostrato di meritarsi la promozione in serie A1. Ora dovremo meritarci di mantenerla».
Uno stimolo non da poco…
«Certo, quelli non mancano mai. Anzi, in due anni sono aumentati».
Cosa può dire della squadra che affronterà il campionato 2011/12?
«Se volete notizie di mercato, non dico nulla (sorride, ndr). Da tempo stiamo lavorando a rinforzare la compagine societaria e a creare una squadra competitiva. Dal 26 giugno 2009 ci siamo mossi bene e ora non cambieremo strategia. Competenza, passione e serenità sono gli ingredienti necessari per ottenere risultati. Mi auguro che il 26 giugno 2011 sia una tappa importante per dare un ulteriore slancio al nostro progetto».
Quest’anno Padova ha festeggiato anche lo scudetto del Petrarca Rugby e ora attende col fiato sospeso i verdetti del campo per l’eventuale promozione in A del Calcio Padova. Da Socio del Calcio Padova e da padovano, a cosa si possono imputare questi risultati positivi?
«Credo che questo confermi quando ho detto prima. L’attività di pianificazione sportiva richiede dedizione e pazienza e ora si stanno raccogliendo i frutti dall’albero. Tutto questo grazie anche all’entusiasmo dei tifosi padovani, di tutti gli sport. Il mio auspicio è che dopo la pallavolo e il rugby si riesca a fare tris. Sarebbe l’apoteosi».
Il recente scandalo delle scommesse ha scosso il mondo calcistico. Giocando con la fantasia, una cosa del genere potrebbe mai avvenire nel mondo del volley e – se sì – come si comporterebbe Fabio Cremonese nei confronti di chi ha sbagliato?
«Come tutte le discipline di squadra, il calcio è uno sport bellissimo, che però ha bisogno di ritrovare l’entusiasmo e la sana passione che si respira ad esempio nel volley. Purtroppo questi scandali si sono ripetuti più volte nel corso degli ultimi anni e sarebbe necessario un profondo lavoro di pulizia. Infine penso che se uno scandalo simile riguardasse il mondo della pallavolo (ma la ritengo un’ipotesi al limite della fantascienza), andrei personalmente a prendere chi ha sbagliato e lo accompagnerei di forza in tribunale»
Chiudiamo con un sogno personale.
«Fra cinque anni il mio sogno sarebbe quello di vedere giocare ad altissimi livelli Padova, con una squadra composta per lo più da giovani del proprio vivaio»


Alberto Sanavia
Ufficio Stampa Phyto Performance Padova

Nella foto: il presidente Fabio Cremonese piange di gioia per la promozione in A1 della Phyto Performance Padova.