Con il big match di Santo Stefano tra la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora e BCC NEP Castellana Grotte, non solo si chiude il 2011 pallavolistico ma anche un’altra riuscitissima edizione del Volley Day, il primo al PalaGlobo “Luca Polsinelli” che ha confermato di essere il vero big del match con il nuovo splendido tutto esaurito.
Gremitissimo in ogni ordine di posto, il PalaGlobo ha offerto una meravigliosa cornice alla gara, ma mentre i riflettori erano puntati sul rettangolo di gioco, la star del magnifico spettacolo che la “bomboniera sorana” ha potuto offrire, è stato il pubblico. Gli spettatori delle grandi occasioni erano tutti li, sugli spalti a fare un gran tifo pulito, rispettoso e incisivo. I 1300 presenti sono stati il motore pulsante dell’evento e linfa vitale per Scappaticcio e compagni per lottare e cercare di arginare l’ostacolo Castellana. Nelle due ore e quindici minuti di gioco il PalaGlobo non è stato mai in silenzio, ma ha sempre tenuto alto il suo coro e il battito di mano scandendo il ritmo partita e spingendo la squadra sorana sempre più in alto. Insomma, è ufficiale, il pubblico del PalaGlobo è il settimo uomo in campo.
Tra i tantissimi tifosi e sostenitori c’era anche la madrina del Volley Day, la motociclista Silvia Giannetti, fra i centauri rosa italiani più riconosciuti nel mondo delle due ruote nella specialità motocross e unica donna italiana a partecipare alla Dakar. Prima del fischio d’inizio della gara, il capitano Mario Scappaticcio ha omaggiato la Giannetti con una maglia della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora e più precisamente quella a scacchi bianco-nera che le tornerà utile tutte le volte che verrà al PalaGlobo o in qualche altro palazzetto della Serie A2 a tifare per i suoi beniamini. Nel post gara invece, dopo le foto di rito con la squadra, la società e il curioso pubblico, non abbiamo voluto perdere l’occassione per fare qualche domanda alla testimonial che ha visuto intensamente in prima persona la sfida del Volley Day e ci ha raccontato a caldo le sue impressioni semplicemente come uno spettatore d’eccezione in più.

Questa è stata la tua prima gara da spettatrice e da madrina nell’elite della pallavolo, come è stato l’approccio? Cosa te ne è sembrato?
“Veramente entusiasmante! Non pensavo di trovare una struttura così ben organizzata ma soprattutto uno sport così avvincente. È stata una vera sorpresa in tutto quello che ho visto. Come tutti, la pallavolo l’ho praticata a scuola, poi qualche volta l’ho guardata in tv, ma per me è un nuovo mondo che oggi ho scoperto con tanto stupore e credo di essermene già innamorata!”

Per poter gareggiare in moto sicuramente ti sottoponi anche a duri allenamenti in palestra, come ti sembra la pallavolo che hai visto sta sera sotto il punto di vista atletico?
“Gli atleti in campo e in panchina mi sono sembrati tutti molto ben preparati dal punto di vista atletico. Sinceramente non immaginavo di poter vedere dei fisici veramente imponenti sopratutto molto allennati negli arti superiori o comunque con delle masse muscolari molto importanti perchè erroneamente credevo che per imprime la forza necessaria su un pallone morbido in pelle di soli 300 grammi, non occorressero tutti questi muscoli. Ma ora, vedendo lo spettacolo dal vivo riesco a capire molte cose, anche perchè mettevo a confronto i nostri diversi strumenti sportivi, la mia moto e il pallone, sbagliando a pensare che per tenere la moto occorresse una certa forza mentre per colpire il pallone no, ma appunto era un’idea senza valenza che ora ha trovato risposta. Mi son informata e ho appreso che il lavoro in sala pesi degli atleti della pallavolo d’elite, equivale o supera alle volte le ore di gioco e quindi di tecnica con la palla, e/o la quantità di streching. E quindi, come anche nel mio sport, la palestra è fondamentale perchè solo dopo aver lavorato bene li puoi andare in moto e in campo ed essere all’altazze della situazione”.

Del gioco invece, che ne pensi?
“Mi sono veramente goduta i vari schemi di gioco e ho potuto apprezzare l’importanza dell’affiatamento di squadra e capire che è fondamentale nella pallavolo e che in uno sport solitario come il mio manca. Direi che è importantissimo l’atteggiamento dei singoli per la grande influenza che ha in fuzione del gruppo. Per come l’ho visto io, l’attaggiamento è un ingrediente capace di ribaltare il fronte del gioco proprio in un attimo! In fatto di pubblico invece, mi avevano detto che Sora è una piazza speciale, ma ho notato un coinvolgimento tale negli spettatori che in certi momenti caldi del match mi è proprio venuta la pelle d’oca! Non solo nei punti cruciali ma anche nei momenti difficili o più compromessi alternati con quelli di gloria! Un coinvolgimento veramente molto sentito e partecipativo, sicuramente per voi comune, ma per me che vengo da uno sport di concentrazione e se volete fatto di tanta solitudine, mi ha veramente fatto sentire un forte contrasto, in positivo si intende”!

Quali sono stati i giocatori che ti hanno più impressionato?
“La squadra ospite, dalla panchina agli atleti in campo, l’ho vista proprio “spietata” per usare un unico aggettivo, con il numero 11, Milushev, mattatore del match. Ma vorrei soffermarmi di più sui nostri. Mi hanno fortemente impressionato tre giocatori: in primis il capitano Mario Scappaticcio. Mi avevano raccontato la sua splendida carriera fatta di tanto sacrificio e momenti difficili e non ho potuto che apprezzare moltissimo la sua esperienza e visione di gioco assieme alla calma che sa trasmettere ai suoi compagni. Insomma, per me un vero direttore d’orchestra! Un ruolo molto complesso il suo ma bello da vedere come le alzate mozzafiato che incrociavano il campo. Poi anche la passione che ci mette Libraro e i gesti atletici di Kay Van Dijk. E non a proposito, tornando sull’argomento fisico, Kay mi è sembrato veramente incredibile, non troppo palestrato diciamo, ma è impressionante come con quella altezza riesca a coordinarsi in modo così veloce, a tuffarsi con agilità, o come rimanga quasi sospeso per aria sfidando le leggi di gravità. Solo per questo vale già il prezzo del biglietto”!

Nel complesso quindi, come ti è sembrato lo spettacolo che l’Argos Volley e la Globo hanno offerto?
“Forse mi avete coccolato un pò troppo! Già dall’accoglienza a Sora e a Isola dei Liri dove sono stata a visitare posti incantevoli, come anche all’arrivo al palazzetto, con un staff incredibile per numero e qualità, mi è sembrata una gran bella serata di sport che consiglierei a tutti di vivere. Sinceramente non immaginavo tutto quello che si celasse dietro una squadra di pallavolo: un’organizzazione così importante, complessa, numerosa e ben coordinata. Il tuo è un grande lavoro Carla, come del resto quello di tutti i tecnici degli altri settori: video, suono, speacker, sala stampa, fotografo, cameramen, botteghino, servizio d’ordine, hostess, e così via, tutto veramente molto ben organizzato. Complimenti! Poi il vostro format della frutta biologica sempre pronta nei distributori automatici è veramente una trovata geniale, magari potessi averla vicina nei vari deserti dove mi tocca far vedere le mie qualità di guida in condizioni veramente difficili”!

Con questa frase Silvia ci saluta promettendo di tornare al PalaGlobo a fare il tifo per la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, molto presto. Riparte di corsa verso la sua maremma dove l’indomani mattina di buon’ora aggancia la sua motocross al traino fino alle Colline di Scarlino, luogo in cui affronta dure sessioni di allenamento. Anche per lei ci sono momenti difficili, sconfitte ma anche vittorie ed è per questo che i ragazzi e lo staff della Globo l’hanno salutata e ringraziata dicendogli che oramai è una di loro e non solo nel cognome!
A tutto il pubblico invece, la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora da appuntamento al PalaGlobo per domenica 8 gennaio 2012 alle ore 18,00, per un’altra emozionante sfida contro il Caffè Aiello Corigliano.

Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora

Foto di Mirko Saccucci