Un fiume biancorosso di persone e di entusiasmo, una serata indimenticabile tra cori e applausi per la squadra campione d’Italia, risate ed ancora uno scrosciare ininterrotto di mani per tutti gli ospiti intervenuti alla festa per il secondo scudetto della Lube Banca Marche, andata in scena ieri a Treia, la cittadina madre del Gruppo Lube, proprietario della società sportiva.
Presenti tutti i giocatori della rosa vincitrice del V-Day dello scorso 22 aprile a Milano, dal capitano Igor Omrcen, sbarcato a Macerata già mercoledì sera, fino ai nazionali dell’Italia di Berruto e della Serbia, arrivati direttamente a Treia nel pomeriggio, provenienti dalle sedi dei rispettivi collegiali, a Monza e in Slovenia. C’erano proprio tutti, ma c’erano soprattutto i tifosi: tante migliaia, tantissime, una partecipazione straordinaria quanto assolutamente inimmaginabile alla vigilia.
Il primo caloroso abbraccio alla squadra di Alberto Giuliani c’è stato alle 18.00 in Piazza della Repubblica, dove più di duemila persone hanno assistito alla premiazione dei campioni da parte della locale amministrazione di Treia, dell’Ussi Marche, e del Comune di Macerata, che già in mattinata aveva ricevuto la Lube Banca Marche tra i banchi della propria sala consiliare. Quindi tappa al teatro, dove i patron Fabio Giulianelli e Luciano Sileoni avevano riunito oltre 800 importanti clienti del Gruppo Lube cogliendo l’occasione per effettuare una riunione tecnica, prima di partire con i festeggiamenti.
E poi tutti a cena nella mega tavolata allestita lungo le mura del paese, dove giocatori e staff hanno potuto abbracciare uno ad uno tutte le migliaia di supporter presenti, percorrendo a piedi tutto il chilometro della tovaglia tricolore che ha accolto l’allegria e la voglia di festeggiare del popolo biancorosso. Un chilometro di strette di mano e pacche sulle spalle, di ringraziamenti per la strepitosa stagione conclusa nel migliore dei modi al V-Day, un chilometro di foto ricordo ed autografi per tutti, ma proprio tutti, alcuni provenienti addirittura da Milano, Reggio Emilia, Ferrara, ed ogni altra parte d’Italia.
MAX GIUSTI MATTATORE – “Alzatevi in piedi e applaudite a più non posso questa meravigliosa realtà industriale e sportiva, delle Marche e dell’Italia”. Queste le parole d’esordio di Max Giusti, vero e proprio mattatore dell’evento andato in scena al campo sportivo di Treia, che ha visto il momento clou nella presentazione della squadra, ma anche grandi momenti musicali, soprattutto quando, per chiudere la serata, sul palco sono saliti i mitici Stadio. Max Giusti, comico di origini marchigiane che ha intrattenuto il pubblico con battute ed imitazioni divertentissime, nel corso della sua esibizione ha voluto comunque sottolineare seriamente come “In un momento di crisi come quello che sta vivendo il mondo intero, iniziative come questa della Lube valgono sicuramente molto di più. E poi – ha continuato il comico – essere campioni d’Italia non è mica cosa da poco: si tratta di un titolo durissimo da conquistare, e come tale va festeggiato nel migliore dei modi. Stasera, con questo magnifico colpo d’occhio la Lube ha dimostrato che oltre ad essere stata la più brava sul campo, è anche la più brava festeggiare”. Impeccabili i presentatori della serata Marco Moscatelli e Alessandro Antinelli, coadiuvati dalla bellezza della splendida Barbara Chiappini, con il giornalista Rai salito sul palco del campo sportivo di Treia proprio nel momento clou, quello introdotto da un breve estratto video della finale scudetto commentata dalla storica voce biancorossa di Lorenzo Ottaviani (meritati applausi dell’intera platea anche per lui), e dedicato alla premiazione della squadra. Antinelli, con maestria e professionalità, si è guadagnato applausi a più riprese per alcuni divertentissimi duetti improvvisati con Max Giusti (bravissimo ad esprimersi in dialetto maceratese) e gli atleti biancorossi.

OMERCEN COMMOSSO – Il capitano Igor Omrcen è stato l’ultimo dei giocatori a salire sul palco, introdotto dalla standing ovation di tutto il pubblico presente, richiesta da Alessandro Antinelli. “Stasera – ha detto trattenendo a stento le lacrime il bomber croato, che dopo cinque stagioni a Macerata si trasferirà a partire dalla prossima stagione nel campionato giapponese – mi avete regalato un’altra emozione unica. Qui ho vissuto cinque stagioni indimenticabili, due da capitano. Sono orgoglioso di aver potuto rappresentare questa terra e questa gente. Grazie, grazie, grazie”.
Tutti sorpresi ed entusiasti del gran pubblico presente, i giocatori biancorossi. A partire da Savani, che insieme agli altri tre giocatori della Nazionale italiana (Parodi, Travica e Kovar) hanno viaggiato con andata e ritorno in giornata dal collegiale azzurro di Monza, per essere presenti. “Basta semplicemente dare uno sguardo verso la platea per rendersi che ne è valsa assolutamente la pena – ha detto Savani una volta chiamato sul palco da Alessandro Antinelli – Incredibile vedere tutte queste persone per festeggiare insieme a noi a quasi tre mesi di distanza da quella indimenticabile partita. Grazie a tutti per questa splendida emozione”. E giù applausi.
LE PAROLE DEL PATRON – Di applausi scroscianti se ne sono meritati naturalmente a bizzeffe anche la presidente Sileoni, che per l’occasione ha sfoggiato nuovamente l’abito tricolore già indossato al V-Day, ed i patron Fabio Giulianelli e Luciano Sileoni, gli artefici principali delle vittorie biancorosse come di questa ulteriore e indimenticabile festa scudetto. Fabio Giulianelli è salito sul palco a margine della presentazione della squadra per consegnare a capitan Omrcen il trofeo del V-Day, così da alzarlo nuovamente in cielo a coronamento di un’altra magnifica serata targata Lube. “Essere su questo palco stasera – ha detto Giulianelli – mi sta regalando emozioni pari a quelle provate quando più di vent’anni fa decidemmo di investire nello sport, con obiettivi molto ambiziosi: partivamo dalla serie C, ma dichiarammo subito di voler raggiungere in pochi anni la Serie A, ed il titolo di campioni d’Italia. Ci siamo riusciti. Lo abbiamo fatto con la forte volontà di essere sempre, in ogni occasione, i primi della classe. Non è facile, è anche stressante, duro, ma allo stesso tempo è proprio questa grande ambizione che ci consente di lavorare sodo e bene, fattori che ci permettono di distinguerci in positivo anche in momenti di crisi come questo. Essere primi significa porci nella condizione di essere migliori di un concorrente, di un avversario. Siamo fieri di essere riusciti a trasferire la filosofia nella nostra azienda all’interno della squadra. Una squadra che lotta e non si arrende mai, proprio come è avvenuto nella sfida decisiva per lo scudetto, in cui ci siamo ritrovati sotto due set a zero. Auguro a tutti voi i successi che abbiamo fortunatamente avuto noi. Ringrazio Luciano Sileoni ed anche il cielo, perché siamo davvero fortunati di avere questa realtà, e grazie ad essa di aver potuto vivere certe emozioni, così forti e indimenticabili. Vi abbraccio e vi ringrazio tutti, sono convinto che ci ritroveremo molto presto per festeggiare nuovamente qualcos’altro di importante. Abbiamo già iniziato a lavorare per questo”.