E sono sei! Dopo la convocazione in prima squadra di Cannistrà, Feroleto, Crigna, Mignolo e Lavia, un altro giovane cresciuto nelle fila della società vibonese proverà l’ebbrezza dell’esordio nella massima serie. Si tratta di Mario Esposito, classe 1992, da quattro anni in forza alla Tonno Callipo, chiamato da coach Blengini ad occupare il posto di secondo palleggiatore nella delicatissima sfida interna contro Monza dopo l’infortunio occorso al capitano Manuel Coscione. Accanto a lui un’altra giovane promessa giallorossa: Silvio Crigna, classe 1991, che, come detto, in passato ha già avuto un’esperienza in prima squadra.
Ne parla con grande orgoglio il Supervisore Generale della Volley Tonno Callipo, Michele Ferraro. «Le convocazioni di Esposito e di Crigna – esordisce il dirigente del club vibonese – rappresentano un’altra grande soddisfazione per la nostra società che premiano il grande lavoro svolto in questi ultimi quattro anni nel nostro settore giovanile. Mario è ormai da quattro anni nella nostra città e può essere considerato senza ombra di dubbio uno dei giovani atleti più seri. Stessa cosa dicasi di Silvio il quale ormai può vantare più di una chiamata in prima squadra. Per entrambi questa convocazione deve essere considerata un punto di partenza e non certamente di arrivo. Hanno ancora molto da lavorare, anche se in futuro nel caso di Mario Esposito potrebbe essere rivisto il suo ruolo, date le sue grandi capacità difensive che lo potrebbero far tornare utile nel ruolo di libero anche a livelli importanti».
Un risultato notevole che, seppur correlato all’assenza di un titolare, arriva a coronamento di un’annata importante. Ferraro ne tratteggia un bilancio: «Siamo molto soddisfatti per il lavoro svolto ed i risultati ottenuti anche perché il quarto posto alle finali di Castellana nel campionato Under 18 ci colloca subito dopo le “grandi”; c’è poi da ricordare il titolo regionale e interregionale dell’Under 16 che, nella finale di Potenza, purtroppo ha pagato oltremisura l’assenza di qualche nostro fondamentale giocatore. Sono certo che se fossimo stati tutti, avremmo dato filo da torcere anche alle grandi!».
Un vivaio in salute, quindi, che può contare anche sul buon funzionamento dei Cas: «Sono una grande risorsa per noi – ammette il Supervisore Generale -, anche se nella nostra realtà c’è spesso da combattere sia con la mancanza di strutture che con una concorrenza molto sleale di qualche isolata società, così com’è avvenuto quest’anno. Sono situazioni tuttavia ben individuate con le quali necessariamente, per problemi di mentalità, ci tocca convivere. Ad ogni buon fine, abbiamo già individuato un gruppo di ragazzi (9-11 anni) sui quali puntare e lavorare di più nei prossimi mesi non appena avremo maggiori spazi al palazzetto».
Progetti ambiziosi che s’inseriscono nella programmazione futura: «Per motivi d’età – chiarisce Michele Ferraro – il ciclo che ci ha visti vincenti negli ultimi quattro anni si concluderà la prossima stagione. Ora bisogna pensare a come ripartire per continuare a vincere o per riaprire un nuovo ciclo che possa vederci di nuovo protagonisti. Stiamo studiando alcune mosse per incrementare notevolmente il gruppo, pensando anche a selezioni su basi prima locali e poi regionali con possibilità di contrattualizzazione immediata per i più prestanti fisicamente. Ciò potrebbe consentire di far valutare ai giovani, ed ai loro genitori, anche eventuali future possibilità di lavoro».
Un impegno premiato anche da diverse convocazioni in nazionale, ultime in ordine di tempo quelle di Antonio Lavia e Luca Presta: «Si tratta di due atleti di grandissimo valore che stanno facendo il percorso che seguono tutti i giocatori di livello. Si pensi che hanno passato le vacanze natalizie nei rispettivi ritiri, lontani dalle famiglie, e che ritorneranno a Vibo per riprendere l’attività senza neanche una giornata di riposo. Credo che possano essere presi ad esempio dai tanti giovanissimi calabresi che praticano la pallavolo. Il loro successo può tranquillamente dimostrare, sino a prova contraria, che la nostra Società è in grado di formare piccoli campioni senza alcun bisogno di emigrare fuori Regione, spesso per essere “usati” solo nelle giovanili senza alcuna possibilità di entrare a far parte della prima squadra, come invece può avvenire da noi. A tal proposito rivolgo un appello soprattutto ai genitori di ragazzi promettenti: non esitate a contattarci direttamente, insieme troveremo di sicuro la soluzione, oltre a garantire serietà e professionalità ormai acquisite da tempo».