Affidare le chiavi dello spogliatoio, a chi dare l’incarico tecnico di una formazione è sempre una decisione importante e che va ponderata al meglio. Peraltro, la Pallavolo Molfetta in tema di allenatori non ha mai sbagliato la sua scelta, godendo sempre di tecnici altamente qualificati e apprezzati a livello nazionale e internazionale. Ed è questa un po’ la linea che la dirigenza molfettese ha seguito per coinvolgere nel progetto biancorosso un tecnico di assoluta esperienza qual è Vincenzo Di Pinto. Nato a Turi 56 anni fa, la sua carriera da allenatore inizia in Puglia fra Turi, Mottola e Castellana sino al 1995 quando accetta la proposta della Lube Macerata, all’epoca realtà emergente del panorama pallavolistico italiano. Coach Di Pinto porterà questa formazione ai playoff scudetto il primo anno, e l’anno successivo quarta in classifica con il raggiungimento delle semifinali scudetto grazie agli innesti di nomi quali Meoni e Zorzi. Ma c’è ancora molto da raccontare: i 5 anni di Serie A2 a Taranto, la panchina della Nazionale Spagnola nel 1998 con il premio “Most Creative Coach in The World” nella World League dello stesso anno. Poi le esperienze dei giorni nostri: nuovamente a Taranto, poi Perugia, Vibo e Castellana Grotte. Proprio con la panchina della New Mater, Di Pinto ha affrontato la Pallavolo Molfetta, quest’ultima allenata da Lorizio, in Serie A2 perdendo al PalaPoli (12/2/2012) per tre set a zero con grandissima gara di Uchikov. Nello stesso anno, grande stagione dei molfettesi che ritrovarono Castellana Grotte, sempre allenata da Di Pinto, nelle due finali playoff promozione, con vittoria dei gialloblu che conquistarono meritatamente la promozione in A1.
Il coach pugliese, soprannominato “Il Mago di Turi” (in campo pallavolistico, però) ha all’attivo 11 promozioni: 5 in A2/A1 (‘92/’94/’00/’03/’11) e 6 C/B1 (81/83/84/85/86/89).
Da sottolineare come Vincenzo Di Pinto sia abituato da sempre a lavorare con i giovani: da ricordare, in A1 con Vibo nel 2010-2011 la valorizzazione di talenti come Anderson, Barone, Baroti e Kindgard. E sicuramente anche a Molfetta guiderà una formazione giovane, secondo quella famosa “linea verde” che contraddistingue da un po’ di tempo la formazione biancorossa nella scelta delle sue pedine. L’unica realtà del Sud Italia in Serie A1, roba seria, insomma.