L’Andreoli si rituffa nella Coppa dopo la prima vittoria in trasferta in campionato a Molfetta. Domani, mercoledì alle 20.30, al PalaBianchini ospita gli sloveni del Calcit Kamnik per la gara di ritorno dei quarti di finale delle Challenge Cup. Latina si è aggiudicata la gara in Slovenia in quattro set, gli basterà vincere due set per accedere alla semifinale della competizione continentale.
L’Andreoli ha raggiunto il turno eliminando prima gli slovacchi dello Chemes Humennè con un doppio 3-0, poi il Precura Anversa 15-10 al golden set dopo che le due gare si conclusero in tre set, quindi il Parnu con un doppio 3-0.
Gli sloveni invece hanno eliminato prima i bosniaci del Mok Jedinstvo Brcko con lo 0-3 esterno bissato dal 3-2 interno, poi gli austriaci del’Hypo Amstetten con un doppio 3-0, quindi il Selver Tallinn con il 3-1 casalingo e la sconfitta al tiebreak in Estonia.
Il Calcit Kamnik ha chiuso la prima parte del Campionato Sloveno (DOL) al secondo posto dietro il Salonit Anhovo con 34 punti, 12 vittorie e 4 sconfitte. È stato finalista, lunedì 27 gennaio, in Coppa di Slovenia sconfitta 3-2 (25-19, 22-25, 25-22, 22-25, 15-13) sempre dal Salonit Anhovo. Nella seconda fase del Dol, dove è stato inserito anche l’Ach Lubiana che ha chiuso al primo posto la stagione regolare del Campionato Centro Europeo, ha disputato solo due gare: sconfitta 1-3 dal Panvita Pomgrad e vittoria 3-2 sul Go Volley.
La cittadina slovena, che conta poco meno di 30mila abitanti, ha nella propria bacheca tre scudetti conquistati consecutivamente dal 2000-01 al 2002-03 e la Coppa di Slovenia nel 2000-01. E’ all’undicesima stagione in Europa, la prima partecipazione risale al 1992-93 in Coppa Confederale eliminata al primo turno dal Vienna, l’anno successivo stessa coppa e eliminata ai 16mi dagli svedesi dell’Orkelljunga. Ritorna in Confederale nel 2000-01 e viene eliminata al primo turno dagli spagnoli del Malaga, dal 2001-04 è inserita nella Top Team Cup dove viene eliminata due volte nella fase a gironi, mentre nel 2003-04 arriva ai quarti, miglior risultato di sempre nelle coppe, eliminata dagli austriaci dell’Innsbruck. L’anno dopo torna nella Confederale dove si ferma ai tornei. Torna in Europa nel 2010-11 nella Challenge Cup ma si ferma ai 32mi dai finlandesi dell’Isku Tampere, l’anno successivo viene inserita nella Cev Cup dove ai 32mi viene eliminata dai belgi dell’Halen e inserita nella Challenge Cup dove si ferma ai 16mi per mano di unìaltra squadra belga il Menen. Lo scorso anno è con l’Andreoli nella Cev Cup ma le strade non si incontrano perché viene eliminata ai 16mi dagli austriaci dell’Aich Dob in seguito incrociati e eliminati dal Latina.
È allenata da Marko Brumen ed ha una rosa con tutti atleti provenienti dalla Slovenia, al palleggio Hrast (o Kvas), opposto Stern (o Pokersnik), Brus e Novtjan centrali, Stembergar e Kotnik schiacciatori, Hribar libero.
Dario Simoni potrebbe confermare il sestetto che domenica ha espugnato Molfetta al tiebreak con Sottile in regia e Starovic opposto, Gitto e Verhees al centro, Fragkos (o Noda) e Skrimov di banda, Rossini libero. Sul sito Cev.lu è possibile seguire la gara punto a punto.

Dario Simoni: “senza alcun dubbio è una partita che dobbiamo far nostra. Abbiamo chiaro che rappresenta un ostacolo per l’accesso alla semifinale, quindi non dobbiamo fare calcoli e pensare a chi abbiamo di fronte, ma andare diritti all’obiettivo. Loro sono una squadra in grado di darci fastidio col la loro battuta al salto flot, da tempo stiamo lavorando su questo fondamentale e i primi risultati incominciano a vedersi. Non dobbiamo pensare ad essere belli ma efficaci, per raggiungere la semifinale”.
Davide Candellaro: “è una gara da non sottovalutare, la parola d’ordine è una sola: vincere, anche se ci bastano solo due set per passare il turno. Abbiamo cambiato il lavoro in palestra, da questo arriva anche un diverso atteggiamento della squadra. Cambiamenti anche sull’approccio alla gara e a livello tattico. È un periodo in cui stiamo giocando molto, dobbiamo avere la concentrazione alta e cercare di sfruttare al massimo le poche ore che ci restano in palestra”.