La Gran Guardia di Verona ha fatto da teatro alla presentazione ufficiale della Calzedonia Verona targata 2016-2017. Evoluzione, tra sport, famiglia, sociale e business è stato il tema della serata condotta dalla giornalista di Sky Sport, Diletta Leotta. A fianco della proprietà del club, dello staff e degli atleti, erano presenti autorità, sponsor, media e tifosi che hanno gremito, tutti assieme, l’Auditorium della Gran Guardia per una serata speciale. La Provincia di Verona, con Andrea Sardelli, ha sottolineato l’importanza di “una realtà di questa provincia che ha saputo crescere e distinguersi che nel corso degli anni ha avvicinato tanti giovani e tante famiglie allo sport”. Sul palco della Gran Guardia, Stefano Magrini presidente della Calzedonia Verona ha commentato così la serata: “Parliamo di evoluzione ma partiamo da un recente sondaggio a Verona che ci ha visti essere eletti come primo sport dopo il calcio per interesse. Abbiamo fatto un progetto e siamo ripartiti da una situazione difficile, di questo ringrazio la vicinanza della Banca Popolare di Verona e di Calzedonia. Abbiamo creato sinergie su tutto il territorio lavorando sulle famiglie, sul business ma anche sul sociale. Naturalmente abbiamo lavorato sull’aspetto sportivo e siamo cresciuti fino ai risultati dello scorso anno quando abbiamo vinto in Europa e sfiorato le semifinali scudetto. Ora vogliamo crescere ancora e per farlo abbiamo bisogno di tutti voi. Il nostro pubblico è stupendo ha passione, partecipa ed è anche caldo”. Matteo Muraro, responsabile delle sponsorizzazioni sportive del Gruppo Calzedonia: “L’evoluzione la vedremo nel clou della serata, presentando la nuova squadra. L’evoluzione è necessaria e inevitabile, ci deve essere nella vita di ogni singolo individuo, nella storia dell’azienda e di ogni società sportiva”. “Verona è la nostra casa e Verona è il nostro territorio. Questo è estremamente importante. Questa sponsorizzazione è figlia della passione per lo sport ma anche per l’attenzione verso il nostro territorio. Siamo contenti di questa partnership, abbiamo avuto dei primi importanti risultati. Vediamo in Verona questa passione che cresce, vogliamo pensare che anche noi abbiamo dato un piccolo contributo per questa crescita”. Un susseguirsi di ospiti che ha visto la presenza anche di Daniele Finocchiaro, Amministratore delegato GSK Italia, azienda multinazionale farmaceutica con sede anche a Verona. “Ci sono due cose che sono fondamentali nella nostra unione d’intenti. Loro giocano per vincere, noi vogliamo combattere le malattie con la ricerca e quindi con il lavoro di squadra. L’azienda è una squadra, dobbiamo lavorare assieme perché questo ci può portare a grandi progressi. Lo sport insegna ad avere un metodo, per noi che lavoriamo sulla qualità il miglioramento continuo ci consente di essere sempre all’avanguardia sul mercato”. Non poteva mancare la presenza istituzionale del sindaco di Verona Flavio Tosi che ha dichiarato: “A Verona siamo fortunati perché siamo un’eccezione positiva in Italia. Abbiamo squadre maschili e femminili ai vertici, questo aiuta i giovani ad avvicinarsi al mondo sportivo. A Verona ci sono aziende che fanno investimenti nello sport per il territorio, aziende che credono nel territorio come il Gruppo Calzedonia”. Alberto Bozza, assessore comunale allo sport, ha aggiunto: “Questa squadra ha regalato tante emozioni. Ha fatto innamorare Verona della pallavolo, un progetto importante con una proprietà appassionata. I veronesi sono stati contagiati dall’ambizione e dall’entusiasmo che hanno trasmesso i giocatori, l’allenatore e tutto il team. La Calzedonia Verona è una delle eccellenze sportive della nostra città”. Tra le sorprese di questa serata veronese, una delle leggende della pallavolo italiana Andrea Zorzi. “Certamente la pallavolo è stata una delle esperienze più belle della mia vita – commenta Zorzi-  e badate che ho scelto la pallavolo non per una tradizione di famiglia o perchè mi piaceva particolarmente, ma perché mi faceva stare bene. Il mio motto nello sport come nella vita è questo: Fai del tuo meglio nel contesto in cui ti trovi – e che magari non hai deciso te – e non sprecare energie su aspetti da te non controllabili. Ora faccio teatro e per me questo è stato certamente un modo per continuare a fare quello che mi piace. Giro l’Italia, sto tra la gente e parlo di sport. La Calzedonia Verona è sempre cresciuta e sta crescendo, al di à dei budget e dei giocatori. Vincere uno scudetto non è solo portare uno stemma sulla maglia o sul petto, ma crescere come gruppo e vedere quanto si è fatto e quanto si farà nel corso di un’intera annata”. La vera novità della serata è la charity partnership annunciata la Calzedonia Verona e la Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica – Onlus, di cui ha presenziato alla serata il vice presidente Matteo Marzotto che ha lanciato una sfida alla Lega Pallavolo che è stata subito colta dal Presidente Paola De Micheli, ovvero di istituire una giornata nazionale in tutti i palazzetti di informazione sulla fibrosi cistica. Quindi il Mondo del volley dedica una giornata per fare conoscere questa malattia genetica. Paola de Micheli,  presidente della Lega pallavolo maschile di serie A. “E’ un piacere essere qui, è un onore per me che la pallavolo maschile abbia deciso di affidarsi a una donna e a una giovane tifosa come me. Voglio lavorare al meglio delle mie possibilità per rappresentare queste grandi società. La pallavolo si alimenta delle energie dei tifosi,  dei propri sponsor, e qui a Verona ne avete un esempio straordinario, e della presenza dei tifosi oltre che della professionalità dei giocatori. Spero di essere all’altezza di altre donne di sport, sono particolarmente contenta di essere diventata presidente in un anno in cui il volley italiano ha fatto benissimo e la nazionale ha fatto innamorare gli italiani durante le ultime olimpiadi di Rio. La pallavolo è il secondo sport nazionale e nei prossimi due anni il nostro obbiettivo è quello di allargare ancora di più la conoscenza del volley al pubblico”. In una serata dalle grandi emozioni, in cui il pubblico ha partecipato con energia e coinvolgimento non potevano mancare, sul palco uno dopo l’altro, i giocatori della Calzedonia Verona capitanati dal loro coach Andrea Giani che ha detto: “Si fa tesoro delle esperienze. In tre anni abbiamo fatto tante esperienze raggiungendo tanti obiettivi; il fatto di aver chiuso l’anno scorso quarti in regoular season e aver vinto la challenge cup è stato importante. Noi siamo quelli che, a fine dell’anno, siamo più squadra di tutti”. La serata si è conclusa con la presenza sul palco del presidente Magrini, degli sponsor, della squadra e di tutto lo staff dirigenziale; in un Gran Guardia che ha fatto sentire tutto il calore e la passione dei tifosi e del pubblico di Verona.

FNDAZIONE RICERCA FIBROSI CISTICA – ONLUS E’ CHARITY PARTNER DI BLU VOLLEY VERONA

Una grande novità di quest’anno, in casa Calzedonia Verona, è la charity partnership con la Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica – Onlus. Un’attenzione che la società scaligera ha voluto riservare nei confronti di una realtà che da anni investe e fa ricerca in favore di una malattia degenerativa come la fibrosi cistica. Dal 1997 la Fondazione, in quasi venti anni di storia, ha portato avanti e ha sostenuto 313 progetti di ricerca, che hanno coinvolto una rete di oltre 170 Gruppi e Istituti di Ricerca. Un grande contributo al progresso delle conoscenze per rendere la fibrosi cistica sempre più curabile.
La charity partnership è stata annunciata questa sera durante la presentazione ufficiale della squadra presso l’auditorium della Gran Guardia; a rendere noto l’importante accordo è stato il Vicepresidente della Fondazione, Matteo Marzotto assieme al Direttore scientifico della Onlus, il professor Gianni Mastella. Il logo della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica – Onlus sarà stampato e portato sulle maglie dei giocatori della Calzedonia Verona durante tutto l’arco della SuperLega UnipolSai 2016/2017.
“Conosciamo da vicino questa malattia invalidante, molto dolorosa per i malati e per i loro familiari – ha commentato il Presidente di BluVolley Verona, Stefano Magrini – Grazie all’amicizia con Matteo Marzotto e alla sede nazionale della Fondazione che si trova proprio a Verona, abbiamo chiuso una partnership che per noi è davvero importante e significativa. La nostra società, da sempre, si è caratterizzata anche per portare avanti progetti di carattere solidale, siamo felici di questo progetto. ”
“Sono da sempre un appassionato sportivo e provo una profonda ammirazione per questa realtà straordinaria che è Bluvolley Calzedonia – ha commentato il Vicepresidente di FFC Onlus, Matteo Marzotto – Al Presidente Stefano Magrini con il quale abbiamo creduto in questa stupenda partnership va tutta la nostra riconoscenza, entrambi convinti che la nostra Fondazione possa essere un partner importante per il cammino anche di coscienza etica che sta portando avanti Bluvolley con grande serietà. Sono un grande sostenitore del binomio sport e solidarietà che ritengo vincenti in ogni occasione e situazione. Io stesso come vicepresidente di FFC in quasi vent’anni di attività charity ho sempre cercato di collegare anche lo sport all’esperienza nel sociale. Dal prossimo 7 ottobre inaugureremo proprio da Verona la XIV Campagna Nazionale per la Ricerca con la V edizione dell’FFC Bike Tour, pedalando a favore della ricerca attraverso tutta Italia per mantenere alta la consapevolezza sulla malattia genetica grave più diffusa.”
“Sono grato alla società Bluvolley e al suo Presidente Stefano Magrini per questa importante opportunità di partnership che ci auguriamo possa crescere in un significativo sostegno alla nostra attività di ricerca scientifica in un momento particolarmente promettente – ha aggiunto il Direttore Scientifico di FFC Onlus, Professor Gianni Mastella – Assieme agli Istituti Giannina Gaslini e Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) stiamo portando avanti un progetto molto ambizioso “Task Force for Cystic Fibrosis” con il quale stiamo cercando molecole in grado di intervenire sulla proteina CFTR difettosa per la mutazione più frequente che interessa la maggior parte dei malati di fibrosi cistica, per giungere al più presto alla cura definitiva della malattia genetica grave più diffusa. La posta in gioco è molto alta. Ringraziamo Bluvolley per avere scelto di essere al nostro fianco in questa grande sfida.”

LA FONDAZIONE PER LA RICERCA SULLA FIBROSI CISTICA
La Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica – Onlus (FFC) è nata a Verona nel 1997 ad opera del professor Gianni Mastella e degli imprenditori Vittoriano Faganelli e Matteo Marzotto. Promuove, seleziona e finanzia progetti avanzati di ricerca per migliorare la durata e la qualità di vita dei malati e sconfiggere definitivamente la fibrosi cistica. Riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) come ente promotore dell’attività di ricerca scientifica sulla malattia, si avvale di una rete di oltre 600 ricercatori e del lavoro di 140 Delegazioni e Gruppi di Sostegno distribuiti in tutte le Regioni italiane, con 10mila volontari che raccolgono fondi e fanno informazione sulla malattia. Dal 2002 ha investito 22milioni di euro in ricerca scientifica, finanziando 313 progetti di ricerca clinica e di base per migliorare la qualità di vita dei malati e sconfiggere la fibrosi cistica, contribuendo attraverso gli studi avanzati e i risultati raggiunti, anche alla risoluzione di altre gravi patologie. Nell’ultima raccolta 5×1000 è salita al 37° posto su oltre 37.000 Onlus.
La fibrosi cistica è la più comune tra le malattie genetiche gravi. La patologia è causata da un gene alterato, cioè mutato, chiamato CFTR. Il gene provoca la produzione di muco molto denso che progressivamente ostruisce i condotti di molti organi, in particolare polmoni e pancreas. Chi nasce malato ha ereditato un gene difettoso sia dal padre sia dalla madre che sono, senza saperlo, portatori sani del gene CFTR mutato. In Italia c’è un portatore sano ogni 25 persone circa. La coppia di portatori sani, a ogni gravidanza, ha una probabilità su quattro di avere un figlio malato. Grazie ai progressi della ricerca e delle cure, i bambini che nascono oggi con questa malattia hanno un’aspettativa media di vita di 40 anni e oltre, mentre non superavano l’infanzia cinquanta anni fa, quando la malattia fu scoperta. La prevenzione e la ricerca sono gli strumenti principali per risolvere definitivamente questa malattia.