Non solo la pallavolo, Alberto Elia, “Pupo” per tutti, ha un’altra grande passione: il football americano. Come hai iniziato ad avvicinarti al football? “Ho conosciuto da qualche anno il Football Americano, grazie a mio fratello che gioca in Italia e ha anche passato due mesi in una cittadina vicina a Dallas dove ha preso parte a tre gare del campionato, facendosi valere, con i Dallas Diesel. E’ un mondo affascinante, mi piace perché si avvicina ad una battaglia medievale ma sempre nel rispetto dell’avversario. Ho imparato le regole tramite i videogames come John Madden ed addirittura ho giocato online contro due americani, riuscendo a vincere in entrambe le occasioni. Inoltre ho visto tante partite alla televisione come il recente Superbowl”. Come è andata la nottata del Superbowl? “Davvero bello. Gara avvincente sin dall’inizio ed alla fine hanno vinto i migliori, i Colts, tra cui milita uno dei miei giocatori preferiti: Peyton Manning”. Dopo avere imparato le regole hai cominciato anche a vedere film e leggere libri sull’argomento. “Sì, il film che mi è piaciuto di più è stato ‘Ogni maledetta domenica’. Oltre al racconto dello sport è stato davvero bello come sono stati descritti i contorni. Poi Al Pacino è stato eccezionale. Ho visto anche un film sul college football ‘Friday nights live’ nel quale si può capire da dove nasce l’amore degli americani per questo sport. Ho letto un libro stupendo ‘L’allenatore’ di John Grisham ed infine sbircio sempre su internet per i commenti, i video e le statistiche”. Uno dei tuoi sogni è giocare a football? “Mi piacerebbe a fine carriera provare a praticarlo. Ho promesso a mio fratello che un giorno giocheremo insieme”. Oltre che per lo sport sei affascinato anche dal mondo americano. “Voglio visitare gli States per arricchire la mia cultura. Loro in certi campi sono davvero all’avanguardia. La Florida, il Texas e New York sono tra le mie principali mete. Per quello che ho visto, in tv e suoi giornali, New York deve essere qualcosa di unico ancora di più che Roma. Quindi America aspettami”. Cosa mi puoi dire sulla situazione del calcio italiano? “Mi stizzisce profondamente come in Italia si affrontino i problemi dopo che sono già successi, invece di cercare di prevenirli. Ci si sveglia sempre dopo. Dalla cultura americana dovremmo imparare come si approcciano allo sport. Lì hanno passione per lo spettacolo e non ci sono tifosi. I supporters di squadre avversarie guardano la partita uno di fianco all’altro e gioiscono per le azioni in campo. Ad esempio i grandi campioni alla Michael Jordan venivano applauditi ovunque, mentre qui da noi il campione è fischiato quando gioca in trasferta”. Tu sei stato abbonato alla Roma? “Per tre anni. Dopo tre gare ho visto qual’era l’andazzo è quindi un’idea sono come fare per aiutare il calcio me la sono fatta. Si deve prendere spunto dall’Inghilterra, inasprire le pene e far si che chi sbaglia paga veramente. A coloro che hanno voglia di sfogarsi consiglerei di comprarsi un casco ed andare a giocare a football. In questo modo scaricherebbero le loro tensioni e ti garantisco che dopo tre allenamenti penserebbero già diversamente”. Torniamo allo sport. Parlaci un po’ dei tuoi inizi. “Ho fatto tanto nuoto e sci oltre al volley. Il football finora l’ho praticato solo in spiaggia. Sono innamorato della pallavolo, credo che però in questo sport manchi il contatto fisico”. Hai come ‘viaggio sogno’ quello di andare negli USA, però hai già visitato qualche posto particolare. “Sono stato in Egitto dove ho fatto la crociera sul Nilo, in certi momenti mi è mancato il fiato per la bellezza del paesaggio”. Invece da qualche altra parte nel mondo il fiato ti è mancato per altri motivi. “Sì, sono stato in Thailandia con la Nazionale e lì c’è una umidità del 99%, incredibile. Comunque è davvero un altro mondo, mi ricordo i mercatini bizzarri dove c’erano degli odori strani e vendevano teste di animali ed altre cose impensabili. Bella esperienza quella thailandese”. Sei sicuramente un bel personaggio; ti chiedo un’ultima cosa, un consiglio per i giovani. “La cosa più importante, in tutti i campi è seguire i propri sogni e le proprie ambizioni dando tutto se stessi. Quando ci si mette il cuore poi non ci si può rimproverare nulla”.

Nella foto (Bonizzoni): Alberto Elia