“Bisogna ripartire dalle buone cose fatte nel primo set”, questo il proposito di Marco Fenoglio dopo il 3-0 subito a Crema, dove i padroni di casa sono apparsi più squadra rispetto ai biancoazzurri e hanno avuto un Cazzaniga in più!

La Katay Geotec Isernia, infatti, è ancora un cantiere aperto, inevitabile dopo aver cambiato undici dodicesimi della formazione; proprio l’assenza di amalgama nella metà campo pentra rispetto ai meccanismi rodati della Samgas, con un’unica novità nello starting six rispetto alla passata stagione, Mattia Rosso, ha fatto la differenza. Qualche errore di troppo in ricezione mescolato alle bordate dalla linea dei nove metri di “Virus” Cazzaniga hanno fatto il resto.

Tuttavia, l’iniziale 0-2 (Oro in attacco e Salgado a muro) faceva presagire una gara diversa e comunque non lasciava spazio per pensare ad una chiusura di set ai vantaggi, addirittura 31-29 il risultato del primo game. Ma strada facendo Isernia inizia a soffrire in ricezione sia sulla battuta di Cazzaniga (premiato prima del fischio di inizio per la vittoria della classifica dei cannonieri dell’A2 della passata stagione) e quella di Mazzonelli entrato per Patriarca sul 16-18 al servizio. Rosso, complice proprio l’insidiosa battuta del palleggiatore ex Mantova, trova dapprima la parità (muro su Oro e diagonale) e successivamente il primo vantaggio locale del match. Capitan Gemmi gli risponde con un mani out e una diagonale stretta, ma sono gli errori al servizio a condizionare ed allungare il finale di frazione, il cui esito a favore di Crema rappresenta la chiave di lettura del resto del match. Infatti, quando il primo arbitro fischia la doppia a Oro decretando l’uno a zero in conto set, per Isernia si spegne la luce.

Al rientro i lombardi fanno 5-0 lavorando benissimo dalla linea dei nove metri, mentre per Isernia è Oro, il migliore in campo per i molisani, a cercare di tenere i compagni ancora legati alla partita, mentre coach Fenoglio decide di buttare nella mischia Fiore per Janusek un po’ in affanno. E’ ancora Cazzaniga da fondo campo a dettare legge, mentre la non perfetta ricezione impone ad Evandro uno scontato gioco di palla alta che facilita il lavoro muro-difesa degli uomini di Monti.
Un finale di set più equilibrato (anche se i cinque punti di svantaggio iniziale restano invariati) fa sperare quantomeno in un allungo della gara, ma il fuciliere Cazzaniga spegne ogni velleità ospite con un turno al servizio che fa segnare sul tabellone della Bertoni un’imbarazzante 9-0 (tre ace diretti e tre ricezioni sbagliate). Tale break spezza definitivamente le gambe agli uomini di Fenoglio che non riescono a ricucire il gap e per Crema è facile facile chiudere set e partita.

Da martedì, senza pensare troppo a ciò che è stato, si torna in palestra con la mente già proiettata verso la M.Roma, prossima avversaria al PalaFraraccio

Anna Palermo
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