Il bilancio di Alberto Giuliani sulla Selezione Nazionale Under 23 di Lega


 


 


Dopo le fatiche del V-Day ed il primo scudetto ottenuto con la sua Bre Banca Lannutti Cuneo, il tecnico campione d’Italia Alberto Giuliani si è buttato anima e corpo nel nuovo progetto della Lega Pallavolo Serie A. La Selezione Nazionale Under 23 di Lega si è allenata per quattro settimane seguendo le sue direttive e quelle di un ricco staff di tecnici. Tre settimane al Monte Bondone (con amichevoli con la Francia B), una settimana finale tra Eboli e Salerno dove si è sfidato il Brasile Militare e si è giocato sulla sabbia.


Domenica il mese di collegiale si è concluso e il direttore tecnico Giuliani può tirare le fila dell’esperienza tecnica.


 


Giuliani, come valuta l’esperienza di questo mese?


“Estremamente positiva. Innanzitutto i ragazzi, di questa età e con le grandi capacità che hanno, si sarebbero fermati se non fosse intervenuta la Lega Pallavolo con questo progetto. Un mese di collegiale è stato addirittura poco, potendo si sarebbe dovuto lavorare più a lungo: ma dopo le prime tre settimane di lavoro basato sulla tecnica individuale, nella quarta settimana soprattutto le amichevoli di Eboli contro il Brasile Militare hanno fatto vedere quanto gli atleti fossero cresciuti. Ognuno di loro porterà con sé, dai giorni al Monte Bondone, Salerno ed Eboli, qualcosa che servirà in futuro”.


 


La crescita dei ragazzi è stata omogenea, ci sono state differenze evidenti?


“Omogenea per la condizione atletica. Poi un distinguo va fatto sulla crescita tecnica: si è fatto tanto lavoro individuale, con programmi personalizzati, ed ognuno ha ottenuto risultati evidenti ma differenti”.


 


Lei quest’anno ha disputato un anno impegnativo. Coppa CEV, finali di TIM Cup Coppa Italia, il V-Day… Ma è vero che in annate del genere è quasi impossibile programmare lavoro individuale sugli atleti?


“Sì, è difficile, ma non vorrei essere categorico dicendo impossibile. Nei periodi impegnativi è certamente complicato lavorare sulla individualità del giocatore”.


 


Chi ha vissuto da vicino questo mese di collegiale col gruppo parla di un’atmosfera eccezionale.


“Il nostro più che un gruppo era un gruppone, ben più grande di una normale squadra. C’è stata una atmosfera splendida, di quelle che portano l’innalzamento dell’impegno e il clima ideale per affrontare un programma molto, molto duro. Il primo merito va ai ragazzi, che hanno apprezzato questa iniziativa, soprattutto perché hanno capito che l’investimento di uomini e mezzi è stato fatto per loro. E poi il mio applauso va anche allo staff, che si è calato in questa esperienza portando professionalità ma anche buonumore e atteggiamento positivo, immediatamente riflesso sul lavoro in palestra”.


 


Negli ultimi anni, a parte alcuni casi, c’è molta titubanza a lanciare giovani come questi in A1.


“Forse proprio perché i calendari sono così pieni di impegni si preferisce l’esperienza. La verità come sempre sta nel mezzo: è vero che l’esperienza paga, sono il primo a dirlo visto come si è comportata la mia Bre Banca Lannutti Cuneo quest’anno, col calendario che dovevamo affrontare. Ma d’altra parte la freschezza fisica di ragazzi come questi Under 23 potrebbe essere proprio quella che serve ad arrivare in fondo. L’equilibrio ideale per una squadra è l’assortimento, dando modo a giovani come loro, anche se non di essere protagonisti assoluti, di ricoprire un ruolo di primo utilizzo”.


 


Ha già suggerito alla Lega alcuni correttivi per il futuro?


“Sto cercando di mettere insieme i vari pezzi di questa esperienza, per dare i consigli migliori alla Lega Pallavolo Serie A. Il progetto è bellissimo: va migliorato, allungando anche il periodo se è possibile, ed effettuando correttivi al programma di lavoro. Nell’ultima settimana i test delle amichevoli hanno fornito un’ulteriore crescita anche come gioco. Ed è proprio il gioco che spesso manca a questi ragazzi”.


 


Molti dirigenti e commentatori sollevano quasi quotidianamente la poca attenzione agli italiani più giovani in campionato. E’ soddisfatto del seguito che ha avuto la Selezione Nazionale Under 23 di Lega?


“Molti dirigenti sono venuti a trovarci, ho visto tanto interesse. Per non parlare dei nostri colleghi allenatori: ci sono tecnici che hanno scelto di stare con noi per più giorni, solo per seguirci in palestra. Tutti si sono mostrati molto contenti della programmazione. Confesso che noi stessi dello staff non ci aspettavamo una crescita tecnica così grande in così poco tempo. Lo ha detto anche qualche giornalista che ci è venuto a trovare all’inizio e che poi ci ha visti col Brasile Militare: i ragazzi sembravano altri. Due allenamenti al giorno servono a tanto: peccato che in campionato non ce li possiamo permettere…”.