Nelle Finali Nazionali di categoria l’Under 18 della Marmi Lanza Verona ha conquistato la decima posizione su ben 16 squadre partecipanti.
Il girone D si è chiuso con Volley Segrate 9 pt, Ankon Volley 5, Marmi Lanza Verona 4, Mirandola 0, i gialloblù sono stati sconfitti da Segrate (3-0) e dall’Ankov Volley (3-2) mentre hanno battuto 3-1 Mirandola (25-17, 25-22, 29-27, 25-16). Nella semifinali valide per il piazzamento dal nono al dodicesimo posto Verona ha imposto il proprio potenziale contro l’ Asd albisola Volley Sv vincendo 0-3 (15-25, 22-25, 25-27) mentre poi ha ceduto contro la M.Roma Volley 3-0 (25-23, 25-18, 25-16).
Pes spiega così i dettagli dell’avventura di queste finali svolte nel fine settimana in Sardegna e spiega il buon risultato ottenuto.

Nella prima fase delle Finali con il girone D avete conquistato 1 vittoria e subito 2 sconfitte, come reputi questa prima fase?
Fondamentalmente abbiamo sbagliato la partita contro Ancona che di fatto ci ha impedito di approdare nella parte alta del tabellone. Se nella prima gara con Segrate, nonostante fosse comunque una squadra alla nostra portata, la sconfitta poteva anche starci, la partita contro la compagine marchigiana doveva essere chiusa immediatamente visto che conducevamo per 2 set a zero. Nell’ultimo turno contro Mirandola, pur non mostrando una pallavolo brillante, siamo riusciti almeno ad ottenere una vittoria che ci ha qualificato per le finali dal 9° al 12° posto.

La prova con Mirandola vi ha permesso di accedere alle semifinali 9-12 posto, come è stata la gara con l’Albisola?
Abbiamo affrontato la gara un po’ delusi per i risultati del girone, e questo dimostra come, in questi anni, anche il nostro modo di ragionare sia cresciuto nelle aspettative e nelle ambizioni personali e di squadra. Sinceramente credo che siamo stati bravi a concentrarci immediatamente sull’incontro e pur dimostrando un po’ di stanchezza a livello fisico abbiamo condotto la gara senza particolari problemi rischiando qualcosina solo nel finale del terzo set.

La sconfitta con la Roma (9-10 posto) ha siglato la decima posizione su 16 squadre, siete soddisfatti?
Sinceramente in questa gara non potevamo fare di più. Innanzitutto Roma, che era campione in carica, è una squadra molto forte che era arrivata a queste finali con ben altri obiettivi e che si è ritrovata inaspettatamente a giocarsi il 9°-10° posto a causa di un girone di qualificazione giocato sottotono. Abbiamo inoltre giocato questo incontro solamente tre ore dopo la partita del mattino e alcuni ragazzi erano in palese difficoltà fisica e per di più all’inizio del secondo set si è verificato un infortunio ad un nostro giocatore.
I ragazzi hanno cercato di dare tutto quello che potevano. Non dobbiamo dimenticare che, avendo impostato un gruppo unico di lavoro per le categorie under 18, under 20 e serie D, quest’anno abbiamo giocato più di 60 partite. A queste finali, per esempio, erano presenti 9 giocatori su 12 che avevano già partecipato alle finali under 20 di Sestola. Le altre società presenti alla manifestazione avevano invece un gruppo specifico per l’under 18 a cui magari aggiungere uno o due elementi dei gruppi under 20 o under 16. Proprio per questo motivo credo che siamo arrivati non in brillanti condizioni fisiche, considerando soprattutto che si giocavano due partite al giorno. Dal punto di vista del risultato forse potevamo raggiungere l’ottavo posto, ma non di più visto che il livello delle squadre che si sono classificate nelle prime posizioni era sicuramente più alto del nostro. Nonostante abbia il rammarico di non aver visto una marcata reazione soprattutto caratteriale nelle difficoltà incontrate, credo che dobbiamo essere complessivamente soddisfatti dell’esperienza fatta.

Qual è la strada che Verona può percorrere per crescere ancora?
Credo che in questi anni abbiamo alzato notevolmente il nostro livello tecnico di gioco e di conseguenza anche la nostra ambizione e quindi i nostri punti di riferimento. Il salto di qualità lo si può fare aumentando la quantità dei ragazzi presenti nel nostro settore giovanile mantenendo però una qualità apprezzabile. L’ideale sarebbe quello di creare, progressivamente e a piccoloi passi, gruppi separati di categoria e di campionati con due/tre elementi interscambiabili per ogni livello. I ragazzi del territorio della provincia di Verona (aspetto unico ed identificativo della Marmi Lanza) devono inoltre costantemente confrontarsi con realtà non solo provinciali, ma anche regionali, nazionali e magari anche internazionali. Quest’anno ad esempio, con il campionato di serie D ci siamo confrontati con squadre della provincia e della regione, mentre con i campionati di lega under 18 e under 20 abbiamo incontrato le più quotate squadre nazionali a livello giovanile, organizzando inoltre amichevoli internazionali come quelle contro l’Australia e la Norvegia. La nostra è una società che deve differenziarsi per idee e novità come già sta facendo.

Pes infine desidera ringraziare chi ha condiviso con lui questa esperienza.
Credo che si sia concluso un ciclo triennale che ci ha visto crescere in maniera esponenziale su più aspetti e non solo tecnici. Personalmente devo ringraziare tutti i ragazzi che ho allenato e che sono sempre stati disponibili e attenti. Sicuramente ho ricevuto molto; all’inizio di questa mia esperienza di allenatore non pensavo di potermi arricchire in questo modo dal punto di vista delle emozioni, delle conoscenze, delle esperienze e dei rapporti interpersonali. Ho sempre creduto che, aldilà dei risultati che si potevano raggiungere, era il cammino che si percorreva che avrebbe segnato questa esperienza. Durante le finali under 20, mi sono messo in disparte per guardare il riscaldamento dell’ultima gara e ho pensato proprio a tutta la strada percorsa per arrivare lì, a confrontarsi con i migliori a livello giovanile. Nelle finali under 18 invece non sono riuscito a terminare il discorso pre-partita dell’ultima gara contro Roma perchè mi rendevo conto che le parole dovevano lasciare spazio alla somma delle emozioni provate per arrivare in quello spogliatoio in Sardegna. Un ringraziamento va sicuramente a Cottarelli e Minozzi che mi hanno dato sempre fiducia e sostegno e a tutti coloro con cui ho collaborato: Rigatelli, My, sono stati molto più di un prezioso contributo tecnico, amici con cui ho condiviso un profondo cammino di crescita; Brognara, Cerpelloni e Salvatorini sono stati fondamentali compagni di un viaggio meraviglioso.

Nella foto: l’abbraccio dell’under 18 in Sardegna alle Finali Nazionali di categoria.

Francesca Paradiso
Ufficio Stampa
Marmi Lanza Verona