FIORESE SPA BASSANO – GHERARDI CARTOEDIT TRATOS C.DI CASTELLO 3-2 (25-22, 25-17, 23-25, 21-25, 22-20)

FIORESE SPA BASSANO: Hrazdira 21, Gitto 15, Pagotto (L), Ogurcak 25, Parusso 6, Guarise 13, Henrique 3, Bonetti 0, Pianese 0, David 4, Lollato (L). Non entrati Savio, Tamburo. All. Cretu Gheorghe
GHERARDI CARTOEDIT TRATOS C.DI CASTELLO: Marra (L), Spanakis 1, Marconi (L), Cuda 18, Sabo 16, Pistovic 14, Di Manno 29, Gustinelli 0, Cester ne, Franceschini 6, Marino ne. All. Radici Andrea.

NOTE. Battute Errate/Vincenti: 16/3 – 13/1. Muri: 11/11. ARBITRI: Bertoletti-Prati. Durata set: 27’, 24’, 30’, 27’, 26’. Spettatori: 1000

Il Fiorese Spa Bassano soffre come non mai, ma alla fine riesce a spuntarla al fotofinish mantenendo l’imbattibilità in campionato e anche la vetta della classifica seppur in coabitazione con Bologna. I giallorossi non hanno approfittato del punto perso dai bolognesi nel match casalingo con Catania, perchè se avessero chiuso la partita dopo essere stati avanti 2-0, stasera si sarebbero ritrovati in testa da soli. Poco male, si dirà, e non tanto perchè il Fiorese ha una partita in meno rispetto ai felsinei, quanto perchè stasera a Bassano esiste solo il bicchiere mezzo pieno: al termine dell’incontro infatti, dopo la giustificata esultanza per l’emozionante vittoria ottenuta, sono in molti ad aver tirato il classico sospiro di sollievo da scampato pericolo. Il Cartoedit di mister Radici infatti ha venduto cara la pelle mettendo in grande difficoltà la squadra probabilmente più in forma del campionato. Il sestetto umbro ha portato a casa un punto, ma avrebbero potuto essere tranquillamente anche due perchè in un tie break così tirato può accadere di tutto e alla fine a decidere sono, come spesso accade, solo un paio di episodi. Ha vinto il Fiorese, ma al Città di Castello va decisamente concesso l’onore delle armi.

Va detto che mister Cretu lamentava ancora l’assenza dell’opposto titolare Tamburo e stavolta il buco in zona due, colmato solo in parte dalla generosissima prova del centrale Parusso, si è fatto sentire anche perchè per la prima volta lì davanti si sono visti un po’ in affanno sia Hrazdira che Ogurcak. Città di Castello invece l’opposto ce l’aveva eccome, perchè Di Manno ha fatto il bello e il cattivo tempo: per lui alla fine si contano 2 muri, 3 aces e 29 punti totali a referto che ne fanno l’mvp dell’incontro. La squadra del grande ex Julius Sabo, straordinaria anche la sua prova con 6 muri e 16 punti totali, esce dal campo a testa altissima dando così ragione a chi profetizzava, Cretu in primis, una partita tutt’altro che facile. Il pericolo paventato dal tecnico giallorosso subito dopo la fine del match di domenica scorsa con S.Croce, era quello di ritrovarsi tra le mani una squadra rilassata dopo l’impresa in terra toscana. In parte è andata così, perchè sul 2-0 Ronaldo e compagni hanno in effetti tirato un po’ i remi in barca, ma va detto che gran parte del merito va dato agli umbri, capaci dopo essere stati sotto 2-0 di centrare un clamoroso recupero fino al 2-2 e di sfiorare la vittoria nel 5° set.

In un tie break vietato ai deboli di cuore entrambe le squadre si sono date battaglia fino all’ultimo punto: prima gli umbri hanno fallito il possibile 12-14 con Cuda, poi Ogurcak non ha chiuso il match sul 15-14 per merito soprattutto dell’ennesima straordinaria difesa del sestetto ospite. Alla fine di un’incredibile battaglia l’ha spuntata Bassano grazie ad un’invasione a rete fischiata dalla coppia arbitrale al termine di un’interminabile azione in cui la palla rimbalzava da una parte all’altra senza volerne sapere di cadere a terra. Eroe della giornata senza dubbio l’ungherese Zoltan David, entrato all’inizio del 5° set al posto di un Hrazdira apparso un po’ in affanno: il martello ungherese ha messo a segno 4 punti decisivi raccogliendo così la meritata ovazione di un PalaBassano in tripudio per la settima vittoria in sette partite e in estasi per lo storico primato in classifica. Domenica si torna in campo, sempre a Bassano, per la sfida con Isernia. Il sogno continua.

(nella foto: l’esultanza di Zoltan David. Foto Chiara Vaccari)

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Mauro Sabino